Il cucciolo di orso marsicano © Facebook PNALMEra sola e in difficoltà nei boschi di Pizzone, in Molise, all’inizio di maggio. Un cucciolo di orso marsicano, specie simbolo e in pericolo critico di estinzione, ritrovato senza la madre e soccorso dai tecnici del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise (PNALM). Oggi, a due mesi dal suo ritrovamento, quella cucciola ha un nome: Nina. E un percorso di riabilitazione che continua a dare speranze.
Il nome è stato scelto dopo un concorso lanciato in occasione della seconda edizione della giornata dedicata all’orsa Amarena. La proposta vincente è arrivata dagli studenti dell’Istituto Comprensivo “Gesuè” di San Felice a Cancello (CE), e il Parco ha deciso di accoglierla, rafforzando così il legame tra conservazione e giovani generazioni.
Il primo aggiornamento, diffuso il 10 giugno, parlava di una Nina in salute, vivace e in crescita: in un mese era passata da 4,6 a 7,4 kg. Per stimolare i suoi comportamenti naturali, il recinto dove era ospitata era stato arricchito con tronchi, foglie, giochi e una piccola piscina. Il tutto per prepararla, con il minimo contatto umano, alla vita selvatica.
Il 23 giugno è arrivato un ulteriore passoverso la reintroduzione. I tecnici del Parco hanno trasferito Nina in una nuova struttura, dopo che aveva completato con successo lo svezzamento. Il protocollo seguito, sviluppato insieme a esperti internazionali, europei e nordamericani, mira a evitare la dipendenza dall’uomo e ad avvicinarla gradualmente a un contesto simile a quello naturale.
La nuova sistemazione è un ampio recinto immerso nella natura, dove Nina potrà continuare a crescere, prendere peso e rafforzare le competenze fondamentali per affrontare, in futuro, la libertà. Non è ancora il ritorno in natura, ma è un passo importante, e incoraggiante, nella giusta direzione.