Orso nero americano - Foto di ijm2000 da Pixabay
Ursus americanus - Foto lwolfartist - Wikimedia Commons, CC BY 2.0
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Ursus americanus - Foto Garst, Warren, 1922-2016, photographer - Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0
Foto di bluegate da Pixabay“Non date da mangiare agli orsi!”, questo il messaggio lanciato nei giorni scorsi dal National Park Service, agenzia federale statunitense incaricata della gestione dei Parchi Nazionali, ai visitatori del Parco Nazionale delle Great Smoky Mountains, una delle più grandi aree protette degli Stati Uniti orientali, nonché la più visitata degli Stati Uniti.
All’interno del Parco si stima che vivano quasi 2.000 orsi neri o baribal (Ursus americanus), la specie di orso più diffusa nell'America settentrionale, caratterizzata dall'iconico colore nero della pelliccia. L’elevato numero di esemplari nell’area protetta e l’ancor più alto numero di visitatori – circa 12 milioni l’anno, secondo i dati del 2024, un numero quasi tre volte superiore a quello del Grand Canyon, che si posiziona al secondo posto – rendono frequenti gli incontri tra uomo e orso.
L’orso americano è generalmente considerato un animale schivo e timido, che tende a evitare il contatto con l'uomo. Ma nel caso di esemplari che frequentino zone abitate o turistiche, in cui sia facile il reperimento di cibo, fornito volontariamente o abbandonato incautamente da umani, si può verificare una perdita della naturale diffidenza.
Per assicurare una pacifica convivenza con i grandi carnivori, il Parco richiede pertanto di rispettare una serie di divieti, quali non fornire del cibo agli orsi, non abbandonare rifiuti che possano diventare fonte di cibo e non avvicinarsi a meno di 45 metri. Tre divieti che, se non rispettati, sono considerati reato federale, e possono comportare sanzioni fino a 5.000 dollari o anche la reclusione fino a 6 mesi.
Tutto ciò non basta a scoraggiare i visitatori. Nella prima settimana di agosto, sono stati segnalati 3 episodi di turisti intenti a fornire cibo facile agli orsi, tra cui una mamma con cuccioli. Da cui la decisione del NPS di intervenire con la diffusione di un comunicato, tramite web e social, atto a richiamare i turisti al rispetto delle regole.
“Nutrire gli orsi non è solo illegale; può essere estremamente pericoloso sia per gli orsi che per i visitatori – si legge nel comunicato ufficiale dell’agenzia - . Gli orsi imparano in fretta. Nutrire un orso anche una sola volta può far sì che l'orso si abitui al cibo umano, perdendo la sua naturale paura degli umani. Un orso condizionato dal cibo ha maggiori probabilità di essere investito da un'auto mentre cerca cibo umano e potrebbe mostrare un comportamento più aggressivo nei confronti dei visitatori. In alcuni casi, nutrire un orso può portare all'eutanasia dell'animale.”
Come proteggere orsi e turisti
Il Parco Nazionale delle Great Smoky Mountains ha implementato diverse misure per proteggere gli orsi e garantire, al contempo, la sicurezza dei visitatori.
Per evitare che gli animali si abituino al cibo umano, sono stati installati cestini a prova di orso e le aree pic-nic vengono chiuse alle ore 20:00, per consentirne la pulizia.
Vi è una attiva sorveglianza del rispetto delle norme da parte dei ranger e sono presenti sul territorio volontari incaricati di sensibilizzare i visitatori, rimuovere cibo e rifiuti incustoditi e gestire le persone in caso di ingorghi dovuti alla presenza di orsi. Il Parco promuove anche l'educazione ambientale attraverso centri visita e pannelli informativi
Per assicurare visite senza sorprese, ai turisti si richiede di seguire delle linee guida, tra cui i sopracitati divieti di avvicinamento e di alimentazione degli orsi e l’abbandono del cibo nell’ambiente.
Fatta eccezione per due sentieri, è generalmente vietato anche l’accesso al Parco con animali domestici. Nel corso delle escursioni, si consiglia di restare in gruppo e di dotarsi di spray anti-orso.
Ai visitatori si chiede di collaborare alla gestione del Parco, segnalando alle autorità eventuali comportamenti insoliti degli orsi o anche di altri visitatori che stiano violando le norme.
“I visitatori svolgono un ruolo cruciale per la propria sicurezza e per il benessere dei nostri orsi neri. Adottando queste precauzioni, contribuisci alla conservazione degli orsi neri e a promuovere un ambiente più sicuro nel parco”, si legge sul sito del NPS.
Come comportarsi in caso di incontro con un orso
Il NPS fornisce anche linee guida su come comportarsi in caso di incontro con un orso. Come anticipato, la specie non è di base aggressiva e gli attacchi a esseri umani risultano rari. Importante è però essere pronti a ogni evenienza.
In caso di incontro, il suggerimento è di mantenere la calma e trattare la situazione con cautela, poiché il comportamento dell’animale può essere imprevedibile.,
Se l'orso è lontano e non sembra curarsi della presenza umana, è bene proseguire nelle proprie attività, tenendo però d’occhio l’animale. Se si rilevano segni di disturbo, è opportuno allontanarsi, lentamente e senza correre.
Nei casi rari in cui l’orso dovesse avvicinarsi o inseguire, mostrando aggressività, diventa importante intimidirlo, facendo rumore o urlando e cercando di mostrarsi “il più grande possibile”, ad esempio alzando le braccia sopra la testa. In caso di disponibilità, usare lo spray anti-orso ed evitare assolutamente di fuggire o voltare le spalle all’animale.
In caso di attacco fisico, l’orso potrebbe considerare l’uomo una preda. In tali casi il consiglio è “reagire e combattere con qualsiasi mezzo a tua disposizione. Non fare il morto”.