Lights & Ice. Aoraki-Mt Cook National Park, Nuova Zelanda. Foto di Tori Harp
Essence of the Arctic Night - Haukland Beach, Isole Lofoten. Foto di Giulio Cobianchi
Frozen Silence Beneath the Lights - Riisitunturi National Park, Finlandia. Foto di Nikki Born
Sueños en Eystrahorn - Eystrahorn, Islanda. Foto di Pablo Ruiz
Gibson Steps Aurora - Great Ocean Rd, Victoria, Australia. Foto di Jeff Cullen
Guardians of the Aurora - Taranaki, Nuova Zelanda. Foto di Daniel Mickleson
Celestial Fireworks on New Years - The Otways, Victoria, Australia. Foto di Sara Aurorae
Auroral Cinnamon Roll - Fairbanks, Alaska. Foto di Marc RasselL’Aurora, quell’imprevedibile sipario di luce che si apre nelle notti polari, quest’anno è stata protagonista di uno degli spettacoli naturali più intensi dell’intero ciclo solare. Nonostante il massimo solare sia già alle spalle, il 2025 ha continuato a regalare tempeste geomagnetiche eccezionali, visibili ben oltre le regioni artiche e antartiche. Da non dimenticare le recenti aurore nitidamente visibili anche sui cieli italiani.
In questo contesto, è nata l’ottava edizione del Northern Lights Photographer of the Year, una raccolta delle 25 immagini più belle e particolari scattate in tutto il mondo (una selezione di queste è visibile in gallery). Il progetto, ideato nel 2018 dall’astrofotografo Dan Zafra, è ormai un punto di riferimento per appassionati, ricercatori e media. Le fotografie in concorso vengono selezionate da migliaia di candidature, con criteri rigorosi: unicità del luogo, qualità tecnica, composizione, autenticità e la forza del racconto dietro allo scatto.
La foto vincitrice
La vincitrice assoluta dell’edizione 2025 è la neozelandese Tori Harp, che ha immortalato un momento quasi irreale all’interno di un mulino glaciale del Aoraki-Mt Cook National Park. Dopo otto mesi di sopralluoghi, Harp ha colto l’attimo perfetto: la sagoma di un’amica in discesa nel pozzo di ghiaccio, lo stellato australe e - inattesa - la danza rosa dell’Aurora Australis.
Dalla Norvegia alla Groenlandia: scatti e momenti irripetibili
Molti degli scatti selezionati hanno il sapore delle “notti che capitano una sola volta nella vita”.
A Tromsø, il francese Vincent Beudez ha documentato una corona aurorale in rapido movimento, una struttura caotica e coloratissima durata pochi secondi.
Nelle Lofoten, Giulio Cobianchi ha catturato l’incontro tra la Via Lattea autunnale e l’aurora, un panorama a 360° immerso nel chiarore lunare.
In Finlandia, l’attesa testarda di Nikki Born è stata premiata solo all’ultimo istante: una notte di nuvole ostinate si è aperta di colpo su uno dei paesaggi più iconici, gli alberi ghiacciati del Riisitunturi.
In Islanda, Pablo Ruiz ha domato una delle panoramiche più difficili: riflessi perfetti sotto un’esplosione di luci a Eystrahorn.
E in Groenlandia, il fotografo Virgil Reglioni ha raccontato la complessità del lavoro su una nave tra iceberg e tempeste polari, dove nulla è lasciato al caso.
Quando la natura decide di sorprendere
Molti racconti dei fotografi partecipanti al concorso insistono sulla stessa morale: pianificare è fondamentale, ma l’aurora fa ciò che vuole. Non si può programmare.
È il caso di:
Petr Horálek, che in Svezia ha immortalato l’incontro rarissimo tra l’Aurora Boreale e la cometa C/2025 A6 (Lemmon).
Roi Levi, che a Kirkjufell ha documentato una corona zenitale completa durante una tempesta geomagnetica G2.
Ralf Rohner, pilota di linea, che ha scattato dalla cabina di un aereo sopra la baia di Hudson, trasformando una monotona notte di lavoro in puro stupore.
Mari Jääskeläinen, che in Finlandia ha visto la sua “aurora a spirale” immaginata diventare realtà sopra il lago vicino a casa.
Il mondo australe
Quest’anno il Sud del mondo ha giocato un ruolo da protagonista. In Australia, Jeff Cullen e Sara Aurorae hanno documentato due esplosioni aurorali arrivate quasi contro ogni previsione, una sulle scogliere della Great Ocean Road e l’altra nei boschi delle Otways la notte di Capodanno.
In Nuova Zelanda, Daniel Mickleson ha fotografato un evento raro che ha colorato il cielo sopra il Taranaki Maunga, intrecciando tradizione Māori e scienza.
L’aurora a latitudini insospettabili
Il 2025 ha portato il cielo polare anche dove solitamente non arriva:
In Galles, Mathew Browne ha colto un'aurora intensa sul villaggio costiero di Llangrannog, un evento eccezionale per la latitudine.
Negli Stati Uniti, l’idahoano Travis D. Amick ha ripreso spettacolari flares rossi durante l’impatto di una espulsione di massa coronale del sole anticipata.
In Estonia, Andres Papp ha unito mineralogia e fotografia illuminando con UV le rocce del litorale per creare un’atmosfera surreale.
Insomma, dalle grotte di ghiaccio neozelandesi alle spiagge artiche dell’Alaska, dai deserti di luce del Canada alle coste scozzesi e gallesi, il Northern Lights Photographer of the Year 2025 dimostra un fatto evidente: quando l’aurora decide di danzare, il mondo intero diventa un palcoscenico. E per questi fotografi - professionisti, appassionati, o perfino armati solo di uno smartphone - ogni scatto è la prova che la meraviglia arriva sempre quando meno ce lo si aspetta.