In vetta al K2 © Fondazione Cineteca di BolognaDopo aver ricostruito i preparativi e i primi momenti della straordinaria avventura che è stata la spedizione al K2 del 1954, Mauro Bartoli nella nuova puntata entra nel cuore dell’azione.
L’organizzazione di una spedizione come quella del ’54 è una macchina gigantesca. L’Italia partecipa mettendo a disposizione tecnologia e nuovi materiali, per dotare gli alpinisti del
meglio che il paese può produrre. Nello sterminato archivio di Ardito Desio, solo recentemente aperto agli studi, tra importanti documenti, carte inedite e curiosità, c’è un biglietto scritto a mano e infilato in mezzo alla cioccolata per gli alpinisti, nel quale un’operaia augura il successo alla spedizione. Lo troveranno sul K2, aprendo la confezione dei viveri.
L’impresa è enorme, il Paese si muove a sostenerla. Un capo-spedizione, dodici forti alpinisti e un cine-operatore sono pronti a partire. Andranno lontano, non sanno cosa li aspetta.
La puntata chiude con una frase scritta da Mario Fantin sul diario, nella quale sottolinea la meraviglia di poter far parte di una spedizione così importante.
E allora ci chiediamo: quello che ci accade di straordinario, dipende in realtà da noi?