Orso marsicano - Foto Mykola Pokalyuk - Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0
Riserva Naturale Monte Genzana Alto Gizio - Foto Simone Kircoff - Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0
Orso marsicano - Foto Leonio- Wikimedia Commons, CC BY 3.0
Monte Genzana - Foto Marica Massaro - Wikimedia Commons, CC BY-SA 4.0La Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio, un’area cruciale per la conservazione dell'orso bruno marsicano, ha recentemente diffuso un dato eccezionale, relativo al monitoraggio della sottospecie sul proprio territorio.
In attesa dei risultati complessivi, derivanti dalla raccolta dei dati realizzata nel 2025 dall'Istituto di Ecologia Applicata (IIEA) di Roma in collaborazione con il personale dell'area protetta, per un aggiornamento della stima di popolazione, la Riserva ha annunciato che il 2024 si è rivelato un anno fondamentale per la popolazione di orsi che frequenta l'area, con un nuovo record di presenze: ben 15 orsi diversi sono stati censiti, segnando un aumento quasi doppio rispetto al numero di individui rilevati nel 2023.
Un segnale di speranza per l'espansione della sottospecie che si accompagna a un forte senso di responsabilità nei confronti dell'iconica sottospecie appenninica.
In crescita il numero di orsi e di nuclei familiari
Il dato, riportato anche nel recente "Rapporto Orso Marsicano 2024" realizzato dal Parco Nazionale d'Abruzzo Lazio e Molise (PNALM), evidenzia un successo riproduttivo notevole. Pur restando i segni di presenza rilevati (342) pressoché invariati, "il numero di individui è quasi raddoppiato" si legge nel post ufficiale della Riserva.
Il traguardo più significativo è rappresentato dalla presenza contemporanea di tre nuclei familiari. Nello specifico, si tratta di una femmina accompagnata da due cuccioli dell’anno precedente e di due femmine, ciascuna delle quali accompagnata da due cuccioli dell’anno.
Tra le novità più liete c’è la maternità di F.129 (Barbara), un esemplare di cui è noto da anni la frequentazione assidua della Riserva. Grazie al monitoraggio sistematico, è stato appurato che Barbara sia diventata madre di un maschio e di una femmina. L’area protetta ha purtroppo riportato che "il cucciolo maschio all’inizio dell’autunno, non è stato più ricontattato".
Nonostante questo dettaglio che comporta incertezza sulla sopravvivenza del piccolo esemplare, i dati complessivi "portano sicuramente a ben sperare per la salvezza e l’espansione della sottospecie soprattutto per la presenza di femmine con cuccioli, ma ci portano comunque all’assunzione di una maggiore responsabilità e a misure di salvaguardia più importanti", come sottolineato dalla stessa Riserva.
L'Orso bruno marsicano è notoriamente simbolo del PNALM. Per chi non ne fosse a conoscenza, la sottospecie endemica dell’Appennino compare anche nel logo ufficiale della della Riserva Monte Genzana Alto Gizio. Questa area protetta, incastonata a cavallo tra il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise e il Parco Nazionale della Maiella, rappresenta infatti una fascia di territorio essenziale per il corridoio faunistico e l'espansione territoriale della sottospecie.
Le attività di monitoraggio sulla fauna, avviate in modo più sistematico dal 2002 e intensificate dal 2012 in collaborazione con gli adiacenti parchi nazionali, hanno permesso di avere una conoscenza dettagliata della popolazione di orso marsicano presente entro i confini dell’area protetta. La Riserva è inoltre parte attiva della RMAM (Rete di Monitoraggio Orso bruno marsicano Abruzzo e Molise) dal 2017.
Attraverso tecniche disciplinate dal Protocollo RMAM, come il foto-trappolaggio e l'analisi genetica tramite "trappole per pelo" e "grattatoi", è stato possibile identificare gli esemplari presenti, e mappare la loro frequentazione, dimostrando l'alta idoneità ambientale dell'area per l'orso.
Negli anni, la Riserva ha affiancato al monitoraggio anche numerose azioni di carattere gestionale e preventivo, tra cui l'installazione di catarifrangenti per fauna selvatica, la posa di recinzioni elettrificate per proteggere il bestiame domestico e la promozione di campagne di informazione rivolte ai cittadini.
“Rapporto Orso Marsicano 2024”: una finestra sulla conservazione della sottospecie
Il dato record della Riserva Monte Genzana si inserisce nel contesto della decima edizione del “Rapporto Orso marsicano”, la pubblicazione annuale del PNALM che descrive le attività di conservazione della sottospecie, poste in essere all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise ma non solo.
La pubblicazione, avviata nel 2015, consta di due parti: una prima dedicata nello specifico alle attività del PNALM e una seconda che riporta i contributi apportati da altri enti impegnati nella tutela dell’orso marsicano, come aree protette, Regioni, Carabinieri Forestali, Istituti di ricerca e Associazioni ambientaliste.
Obiettivo principale del rapporto è illustrare, in modo trasparente e accessibile, il lavoro collettivo svolto in Italia a supporto della sottospecie. Si tratta pertanto di un documento di facile fruizione, in cui i testi sono arricchiti da schemi riassuntivi.
In linea generale, i dati raccolti nell'ultimo decennio dal PNALM mostrano un trend incoraggiante per la sottospecie. È stato registrato un aumento delle nascite del 53% rispetto al decennio precedente, con una contemporanea diminuzione della mortalità del 12%. Sono cresciuti anche i nuclei familiari, passando da una media annua di 3,4 a 5,1.
Nonostante l'espansione dell'areale e i dati positivi, le sfide restano numerose e complesse. La conservazione è ancora una strada in salita e le minacce legate all'uomo continuano a rimanere in prima linea. Le principali cause di morte per l’orso marsicano sono infatti gli incidenti stradali, le uccisioni per arma da fuoco e i casi di bracconaggio. Un fenomeno emergente, menzionato nel Rapporto, è la crescente confidenza di alcuni esemplari, spesso causata dalla facile disponibilità di cibo, che richiede una gestione dei rifiuti sempre più rigorosa.
Il Direttore del PNALM, Luciano Sammarone, ha sottolineato, in occasione della pubblicazione del volume, l'importanza di fare la propria parte: "le minacce sono ancora tante e la strada della conservazione è ancora in salita, soprattutto se ogni Ente e ogni cittadino non deciderà di fare, in modo consapevole e responsabile, la propria parte".