Parchi USA: dal 2026 aumenta il costo di ingresso per i turisti stranieri

Il Dipartimento degli Interni degli USA ha annunciato un sostanziale aumento delle tariffe di accesso per i turisti stranieri in 11 Parchi Nazionali, una mossa che rientra in una nuova politica tariffaria “incentrata sui residenti”.

Un viaggio tra le meraviglie naturali degli Stati Uniti, da Yellowstone al Grand Canyon, diventerà significativamente più costoso per i visitatori internazionali a partire dal 1° gennaio 2026. Il Dipartimento degli Interni ha annunciato un sostanziale aumento delle tariffe di accesso per i turisti stranieri in 11 dei parchi nazionali più popolari del Paese, una mossa che rientra in una nuova politica tariffaria “incentrata sui residenti”.

La decisione mira a far sì che i turisti stranieri contribuiscano al mantenimento e al miglioramento dei parchi per le generazioni future. Ai cittadini statunitensi, che già sostengono il National Park System (NPS) tramite le tasse, verrà garantito l’accesso a prezzi più contenuti. 

 

Un pesante rincaro degli accessi per gli stranieri

L'incremento delle tariffe per i non residenti si articola in due punti principali. Prima di tutto, chi acquista il biglietto d'ingresso standard per il singolo parco dovrà pagare un supplemento di $100 per persona, in aggiunta alla tariffa base esistente. Inoltre, il popolare pass annuale che consente l'accesso a tutti i parchi nazionali (America the Beautiful) vedrà il suo prezzo salire da $80 a $250 per i non residenti. Per i cittadini e residenti permanenti USA, il costo rimarrà invariato a $80.

L'aumento si applica specificamente a 11 parchi nazionali ad alta affluenza: Acadia National Park, Bryce Canyon National Park, Everglades National Park, Glacier National Park, Grand Canyon National Park, Grand Teton National Park, Rocky Mountain National Park, Sequoia & Kings Canyon National Parks, Yellowstone National Park, Yosemite National Park e Zion National Park.

È stata inoltre annunciata l’introduzione di otto giornate "patriotic fee-free" (a ingresso gratuito) nel 2026, come il Memorial Day e l'Independence Day, che saranno però riservate esclusivamente ai residenti americani.

 

La ragione del rincaro: manutenzione e politica "America First"

Il Dipartimento degli Interni ha specificato che i ricavi generati da questa nuova struttura tariffaria saranno "investiti direttamente nei parchi nazionali americani, sostenendo l'ammodernamento delle strutture per i visitatori, la manutenzione essenziale e il miglioramento dei servizi a livello nazionale".

La misura è stata fortemente promossa sotto l'etichetta di "America First". Il Segretario degli Interni, Doug Burgum, ha dichiarato che queste politiche riflettono la priorità data alle famiglie americane, assicurando che i contribuenti statunitensi "continuino a godere di un accesso a prezzi accessibili".

Nonostante le intenzioni dichiarate, l'annuncio ha sollevato preoccupazioni nel settore turistico, in particolare nelle comunità rurali che fanno affidamento sui flussi internazionali.

Yellowstone ha riportato che quasi il 15% dei suoi visitatori nel 2024 proveniva dall'estero (in calo rispetto al 30% del 2018). Il direttore esecutivo del Yosemite Mariposa County Tourism Bureau, Jonathan Farrington, ha espresso il timore che “tariffe più elevate possano scoraggiare i turisti internazionali, portando a un potenziale calo complessivo delle visite al Parco Nazionale dello Yosemite, danneggiando la nostra economia rurale locale e le piccole imprese”.

Il timore è che un rincaro di tale entità possa causare un "effetto sticker-shock" (shock da prezzo in etichetta) e scoraggiare i viaggiatori stranieri, che già devono affrontare costi elevati per raggiungere e spostarsi negli USA. L'imposizione di una tariffa che rende l'ingresso fino a tre o cinque volte superiore rispetto a quello pagato dai residenti, pone un interrogativo sull'equilibrio tra la necessità di finanziamento dei parchi e l'impatto sul turismo globale.