Cane al guinzaglio in montagna © Foto di Pexels da PixabayNella giornata di domenica 16 novembre, si è conclusa con successo un'operazione di recupero, avviata nei giorni scorsi nel Parco Nazionale dello Stelvio, che ha visto come protagonista un cane. Grazie all’impegno del Nucleo Carabinieri Forestale della stazione di Temù, che hanno operato in stretta collaborazione con il personale del Parco, è stato ritrovato e salvato Dino, un Setter che risultava disperso dallo scorso venerdì ed era stato più volte segnalato dagli escursionisti nella zona impervia del Passo Gavia.
L’animale aveva raggiunto le vicinanze del Passo, rendendo l'avvicinamento e il recupero particolarmente difficoltosi a causa anche del meteo avverso. Nonostante le condizioni non favorevoli, Dino è stato recuperato e riconsegnato sano e salvo al proprietario.
La vicenda, che evidenzia ancora una volta la rapidità e l'efficacia del lavoro delle squadre di soccorso in ambiente montano, si accompagna al contempo a una riflessione cruciale, rilanciata anche dallo stesso Ente Parco, sulla necessità di utilizzare il guinzaglio, sia per tutelare la fauna selvatica che per proteggere gli animali domestici.
Perché il guinzaglio è importante
La cronaca del salvataggio del cane al Passo Gavia, territorio sotto la giurisdizione del Parco Nazionale dello Stelvio, è un monito sull'importanza di rispettare le regole vigenti nelle aree protette. La regola fondamentale che vige in quasi tutte le aree protette nazionali e regionali è l'obbligo di tenere i cani al guinzaglio.
Questa norma, come sottolineato dal Parco, nel post condiviso sui canali social in occasione del ritrovamento di Dino, nasce da una duplice esigenza di tutela.
In primo luogo, la protezione della fauna selvatica. La presenza libera del cane e il suo odore possono causare disturbo, stress e panico negli animali selvatici, quali cervi, camosci, stambecchi, marmotte, uccelli, ecc. Il passaggio di un cane può provocare la fuga di ungulati; è inoltre da considerare che il cane, anche se di indole mansueta, mantiene un istinto predatorio e potrebbe essere pertanto portato d’istinto a rincorrere un animale selvatico.
In secondo luogo, la sicurezza del cane stesso. Un cane libero in un ambiente selvatico e non familiare, è esposto a pericoli che non è in grado di prevedere, come la perdita di orientamento in alta quota (specialmente con nebbia o neve), incontri con predatori, o incidenti su terreni accidentati.
Per questo motivo, l'indicazione generale nelle aree protette italiane, è che il cane debba essere condotto al guinzaglio, la cui lunghezza massima è solitamente fissata a 1,5 metri. In alcune aree di riserva integrale l'accesso ai cani può essere vietato del tutto.
Indipendentemente dai confini delle aree protette, come evidenziato dallo stesso Parco dello Stelvio, risulta necessario tutelare i cani, “mantenendoli sempre al guinzaglio per proteggerli da situazioni potenzialmente rischiose”.
Consigli per escursioni sicure con il cane
Per un'escursione in montagna con il proprio cane è importante tenere a mente alcuni consigli, semplici ma essenziali, per assicurare che l’esperienza risulti sicura e appagante sia per il padrone che per il suo compagno di avventura a quattro zampe.
Primo passo è valutare la preparazione del cane, la sua attitudine al percorso prescelto. Non tutte le razze sono adatte all'alta quota o a lunghe escursioni e anche il grado di allenamento può fare la differenza. È poi necessario assicurarsi che il cane abbia il microchip e che porti una medaglietta ben visibile con il numero di telefono del proprietario aggiornato, per una eventuale identificazione. Il cane ha le medesime esigenze di un escursionista su due zampe, pertanto è essenziale portare con sé acqua e snack. Stesso discorso vale per il kit di primo soccorso, che dovrà essere equipaggiato per affrontare emergenze umane e non.
Per quanto riguarda il comportamento sul sentiero, la regola d'oro è mantenere il cane al guinzaglio, sempre. Una scelta che previene fughe improvvise e garantisce il controllo in caso di imprevisti. In caso di incontri con la fauna selvatica (con cane al guinzaglio), è bene tenere il cane vicino a sé, fermarsi e attendere che l’animale si allontani spontaneamente o arretrare silenziosamente, senza girarsi di spalle o correre. In caso di incontro con mandrie o greggi, che spesso sono accompagnati da cani da guardiania, vale il medesimo consiglio fornito per la fauna selvatica: non avvicinarsi e allontanarsi lentamente.
Una ulteriore indicazione, per un corretto accompagnamento su sentiero degli amici a quattro zampe, è raccogliere sempre gli escrementi, abitudine fondamentale per l'igiene dei sentieri e per prevenire la diffusione di parassiti.