convegno CAI Gubbio
Un momento del convegno
L'intervento di Mario Vaccarella
Un momento del convegnoSabato 20 settembre 2025 si è svolto a Gubbio il consueto convegno nazionale /giornata di studio organizzato dal gruppo di Lavoro Grandi Carnivori del Club Alpino Italiano. Presso il Centro Convegni Santo Spirito a partire dalle ore 8.30 sono giunti circa 90 partecipanti, non solo soci CAI ma anche rappresentanti di altre associazioni ambientaliste, rappresentanti di associazioni di categoria, allevatori, studiosi, appassionati e curiosi.
Per il CAI presenti soci provenienti da 37 sezioni diverse che rappresentavano 11 regioni (Veneto, Emilia Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Abruzzo, Umbria, Lazio, Puglia, Calabria).
Il Convegno intitolato Pastorizia e zootecnica di montagna: tra globalizzazione e ritorno dei grandi carnivori. Passato, presente e quale futuro? era patrocinato dal CAI Centrale, dal CAI Umbria, dalla sezione di Gubbio, dal Comune di Gubbio e Umbria -cuore verde d’Italia-. L’evento è stato condotto ottimamente dalla socia e componente del Gruppo Grandi Carnivori Tiziana Bianchi e moderato dal Professor Stefano Bovolenta Università degli studi di Udine (Dipartimento di Scienze Agroalimentari Ambientali e Animali, Sezione di Scienze Animali e Veterinarie).
Già i saluti istituzionali hanno offerto, sin dalle prime battute, spunti di riflessione ed argomenti di alto profilo, con gli interventi dell’assessore alla Cultura e Turismo del comune di Gubbio dott.ssa Paola Salciarini, l’amministratore unico del Parco Tecnologico Agroalimentare dell’Umbria dott. Devis Cruciani che ha portato oltre ai suoi saluti anche quelli della regione Umbria a nome di Simona Meloni di cui ha letto un lungo messaggio (assessore al PNRR, alle politiche agricole e agroalimentari, alla montagna e alle aree interne, ai parchi e ai laghi, al turismo e allo sport), per il CAI Maria Luisa Spantini presidente Gruppo Regionale Umbria e Mario Vaccarella (componente aggiunto del Comitato Direttivo Centrale del CAI con delega alle attività Ambientali e grandi Carnivori, Comitato Scientifico, Commissione Escursionismo e Sentiero Italia CAI).
Nel pomeriggio ha completato questo momento istituzionale il Vescovo di Gubbio e Città di Castello Mons. Luciano Paolucci Bedini. I lavori sono iniziati con l’intervento introduttivo del coordinatore nazionale del gruppo di lavoro grandi carnivori Davide Berton che ha delineato quali sono i ruoli e la posizione del CAI sui temi trattati, quali gli approcci, la disponibilità al confronto e all’equilibrio proprio del Sodalizio oltre ad una serie di riflessioni per inquadrare l’approccio e gli obiettivi del convegno.
A seguire con ritmo incalzante si sono susseguiti i preziosi ed interessantissimi interventi del Prof. Maurizio Ramanzin Università degli studi di Padova (Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse Naturali e Ambiente), Prof. Enrico Sturaro Università degli studi di Padova (Dipartimento di Agronomia Animali Alimenti Risorse Naturali e Ambiente) e prof. Bruno Ronchi Università degli studi della Tuscia (Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali).
Questa sessione ha visto introdurre, delineare ed approfondire i temi della multifunzionalità, sostenibilità e criticità dei sistemi di allevamento in montagna con particolare attenzione alle aree alpine ed appenniniche, anche in relazione al ritorno dei grandi carnivori ed in particolare al lupo.
Dopo un breve spazio per le domande sui temi precedentemente trattati e la pausa caffè si è ripreso il convegno con altri due importanti relazioni che hanno aggiunto un tassello importante all’economia della giornata che voleva mettere a confronto mondi diversi con l’intento di ragionare in modo costruttivo sul futuro -in questo momento molto delicato- per la fauna selvatica.
Il dott. Marcello Franchini Università degli studi di Udine (Biologo della fauna selvatica, Ricercatore post-dottorato - Dipartimento di Scienze Agroalimentari, Ambientali e Animali) ci ha parlato dell’importanza delle informazioni faunistiche, zootecniche ed ambientali per la gestione e mitigazione dei conflitti con i grandi carnivori e la dott.ssa Valeria Salvatori segretario generale dell'Istituto di Ecologia Applicata di Roma e project manager del progetto Life Wild Wolf, ha esposto la relazione che ha affrontato i temi dell’ecologia dei grandi predatori e l’evoluzione dei conflitti con l’uomo delineando lo stato dell’arte, cosa possiamo fare e le prospettive future.
Dopo la veloce pausa pranzo sono ripresi i lavori con l’esperienza operativa e di ricerca sul campo del dott. Michele Zanni dell’Università degli studi di Sassari (Dottorato di ricerca in scienze della vita e biotecnologie) con una panoramica sulle esperienze di prevenzione e mitigazione dei conflitti e l’analisi dei risultati attraverso l’uso della telemetria satellitare e delle nuove tecnologie per dare indicazioni utili ed applicabili sul territorio.
A chiudere la serie di relazioni frontali il dott. Piero Genovesi ISPRA (Responsabile per ISPRA della conservazione della fauna e del monitoraggio della biodiversità, membro del comitato direttivo dell'IUCN), che ha presentato un tema caldissimo in relazione alla normativa vigente e futura sui grandi carnivori in particolare Lupo alla luce del declassamento a livello comunitario oltre a fare una panoramica di come viene gestito il carnivoro negli altri paesi europei.
Dopo lo spazio domande del pubblico ha avuto inizio la tavola rotonda prevista con la partecipazione di tutti i relatori a cui si sono aggiunti la Prof.ssa Francesca Maria Sarti Università degli studi di Perugia (Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed Ambientali), il Prof. Andrea Spaterna Università degli studi di Camerino (docente di Semeiotica e Patologia medica veterinaria Commissario Straordinario del parco Nazionale dei Monti Sibillini), il prof. Marco Apollonio Università degli studi di Sassari, presente in sala ed invitato a partecipare dagli organizzatori.
La tavola rotonda, con un giro di interventi di tutti i relatori ed ospiti, ha cercato di fare sintesi della giornata e prospettare delle risposte e delle considerazioni utili alla domanda che era anche il titolo del dibattito: Quale possibile mediazione tra esigenze di conservazione dei grandi carnivori e il mantenimento delle attività Agro-zootecniche?
Ne è scaturita una serie di interventi estremamente lucidi e pragmatici, che hanno messo in luce come il mondo zootecnico e quello della conservazione, -apparentemente sempre in contrasto- soprattutto su social e giornali e spesso strumentalizzati dalla politica, siano invece relativamente in sintonia tra di loro rispetto agli atti da compiere e alle priorità da dare alle azioni che possono e devono condurre ad una più ampia, articolata e coordinata gestione del fenomeno per il bene di natura e interessi umani dei territori montani.
Dichiarazioni di Mario Vaccarella componente del Comitato Direttivo Centrale del CAI alla fine della tavola rotonda. “Nel porgere i ringraziamenti agli intervenuti, anche per l’alta qualità dei contenuti espressi, voglio sottolineare che il messaggio emerso da questa giornata di approfondimenti, deve essere quello di perseguire una reale convivenza nei territori montani, con l’impegno di ognuno - Istituzioni, mondo scientifico e portatori di interesse - nello svolgere il proprio ruolo. Coesistenza, anche frutto di compromesso, fra le diverse realtà presenti, dalle realtà produttive zootecniche -portate avanti con sacrificio spesso anche da giovani- alle popolazioni locali e alla fauna selvatica , testimonianza di biodiversità e ricchezza degli ecosistemi. Un messaggio che, come Club Alpino Italiano, da sempre impegnato per la tutela dell’ambiente montano in tutte le sue componenti, dobbiamo far passare con forza e determinazione, sia all’interno del nostro Sodalizio che all’esterno, con una comunicazione concreta ed efficace”.
Dichiarazioni di Davide Berton coordinatore nazionale del gruppo di lavoro Grandi Carnivori “Il convegno proposto ha offerto spunti e informazioni preziose ed ha superato le più rosee aspettative di apertura e dialogo che noi organizzatori immaginavamo. Speriamo che queste possano essere mantenute ed ampliate in futuro tra due realtà -come detto- che spesso hanno difficoltà a parlarsi con serenità ed in un clima di moderazione -che come CAI abbiamo voluto offrire in questa sede- perché è quanto stiamo cercando di fare con coerenza ormai da molti anni nonostante le difficoltà e a volte le critiche che riceviamo da chi non ha forse colto il nostro operato. L’obiettivo di offrire ai soci informazioni e chiavi di lettura utili per il proprio bagaglio di conoscenze, per meglio comprendere la complessità dell’argomento e l'importanza per l’uomo della pastorizia e dell’allevamento, nel passato, nel presente e nel futuro -in un rapporto, da sempre, stretto e conflittuale con la presenza dei grandi carnivori, tenendo anche conto di ciò che ne consegue oggi, in un mondo globalizzato- è stato senz’alto raggiunto con la soddisfazione evidente di relatori, organizzatori e partecipanti. Speriamo che tutto ciò possa tramutarsi davvero in qualcosa di utile e non rimanga solo una giornata positiva e costruttiva vissuta tra le mura di una sala conferenze nella città che ha visto il famosissimo episodio di San Francesco ed il Lupo. Ringrazio di cuore tutti i prestigiosi relatori che si sono resi disponibili, sposando lo spirito che ci ha mosso nell’organizzare l’evento, tutti i soci che ci hanno aiutato a rendere possibile tutto questo con un’efficienza e dedizione davvero encomiabile, che da sempre contraddistingue l’operato dei volontari CAI motivati e disponibili”.
Domenica 21 settembre 2025 i soci CAI interessati hanno potuto godere di una bella escursione per la città di Gubbio e le vicinanze, dove le emergenze naturalistiche e geologiche non mancano e sono di primissimo livello.
Grazie alla grande competenza e disponibilità del socio e geologo Marco Menichetti (Università di Urbino), il gruppo ha percorso la gola del Bottaccione (celebre per la sua stratigrafia che documenta la storia terrestre dal Giurassico al Terziario, culminante nella scoperta di uno strato di iridio che fornì prove dell'impatto di un asteroide e dell'estinzione del Cretaceo-Terziario), rientrando poi a Gubbio lungo l’antico acquedotto medioevale per visitare alcuni punti significativi della città per quanto riguarda la storia raccontata nei fioretti di San Francesco.
Guidati dal bravissimo storico Ettore Sannipoli, coadiuvato da Damiano Frascarelli (sezione Foligno), oltre ad altri disponibilissimi soci della locale sezione CAI di Gubbio, tra le tante cose è stato possibile conoscere la chiesa di San Francesco della Pace, che conserva secondo la tradizione popolare la grotta dove visse il lupo ammansito e la chiesa della Vittorina dove avvenne il leggendario incontro tra il Santo ed il carnivoro.