La parete nord del BlåmannLo Store Blåmannen o più semplicemente Blåmann è una montagna sull'isola di Kvaløya, in Norvegia, a pochi chilometri da Tromsø. La vetta ha una altitudine di soli 1044 metri, ma la parete nord vanta un'importante storia alpinistica. Nel 1981, Finn Daehli, Harvard e Sjur Nesheim scalarono per la prima volta in artificiale la via diretta Arctandria (A2+), considerata all'epoca una delle big wall più impegnative, tanto che la libera della stessa è arrivata più di un quarto di secolo dopo, per mano di Hansjörg Auer e Markus Haid, che le attribuirono il grado di 8b. La stessa via è stata poi percorsa in solitaria dal coraggiosissimo Jacob Jacobsen, autore di una salita in single push da 30 ore.
Ma sul Blåmann ci sono diverse altre multi-pitch dal pedigree importante: tra queste, la via Disco 2000 (8a+), liberata nel 2015 da un team guidato da Dave MacLeod, o Ikaros (7c), un sistema di fessure e diedri scalato in solitaria da Robert Caspersen in tre giorni, nel 1994.
L'attenzione di Pete Whittaker è caduta su Atlantis (400 m, 7b/+), che lo scalatore britannico ha voluto salire in rope solo. Nonostante la sua esperienza sul genere, Pete ha dovuto prendere le misure alla scalata. "Ci ho messo un po' a riprendere il ritmo, perché le difficoltà della prima lunghezza mi hanno preso un po' di sorpresa, ma poi mi sono divertito molto". Atlantis è una classica: come per Arctandria, è nata come linea artificiale nel 1980, quando Frode Guldal, Harvard e Sjur Nesheim effettuarono la prima salita di A2. Dieci anni dopo, fu liberata da Per Hustad e Johan Nilsson, che le attribuirono un grado di circa 7b della scala francese.
Secondo Whittaker, la parete nord del Blamann "è piuttosto piccola rispetto ad altri giganti norvegesi come il Kjerag e il Troll Wall, ma ciò che manca in altezza lo compensa in difficoltà, dato che nessun tiro è banale". La salita ha impegnato il climber per "appena" 8 ore e 45 minuti, un tempo comunque molto dilatato per chi è ingaggiato da solo su una parete di tale difficoltà. "Mi sono mosso un po' più lentamente di quanto avrei voluto verso la cima, perché non avevo abbastanza acqua con me, ma sono arrivato in vetta e me la sono goduta, ero molto emozionato".
La salita di Whittaker della parete è la prima in solitaria in meno di una giornata, per quanto sappiamo. È un'altra perla che il climber nativo del Peak District ha aggiunto a una storia importante di scalate in solitaria. Nel 2016 ha effettuato la prima rope solo di Freerider a El Capitan, via che aveva già flashato (anche in questo caso era stato il primo) due anni prima. Nel 2023, in Norvegia, ha scalato Crown Royale, considerata una, se non "la" via più difficile al mondo in stile trad, con un grado di 5.14d (9a) sui 100 metri della temuta fessura.
Il video di Wide Boyz (è il nome del binomio che unisce Whittaker a Tom Randall) mostra l'impressionante ascesa in solitaria del Blåmann da parte di Pete, un documentario tutto da gustare, fin dai preparativi e sulla parete, metro per metro.