La Regione Piemonte e il Club Alpino Italiano hanno firmato a Macugnaga, in occasione della Quarta Conferenza Europea sui Sentieri e Cammini, il nuovo Protocollo d’intesa per il potenziamento, lo sviluppo e la valorizzazione delle attività in ambiente naturale. L’accordo, che resterà in vigore fino al 2030, segna un passaggio chiave nelle politiche di gestione e tutela della montagna piemontese, consolidando una collaborazione ventennale tra Regione e CAI.
Il documento definisce una programmazione pluriennale di interventi dedicati alla manutenzione, al ripristino e alla promozione del patrimonio escursionistico e rifugistico del Piemonte, uno dei più estesi e frequentati d’Europa.
La rete piemontese comprende oltre 20800 chilometri di sentieri censiti, 60 rifugi gestiti, 10 autogestiti, 21 incustoditi e 47 bivacchi, per un totale di circa 3740 posti letto, confermando la Regione come una delle principali destinazioni per l’escursionismo e il turismo montano sostenibile.
Il protocollo, firmato dal presidente generale del CAI, Antonio Montani, dall’assessore Marco Gallo (Sviluppo e Promozione della Montagna) e dall’assessore Gian Luca Vignale (Fondi di Sviluppo e Coesione), individua sette aree di intervento prioritarie:
ripristino e messa in sicurezza della rete escursionistica e delle infrastrutture montane;
aggiornamento di percorsi, vie ferrate e siti di arrampicata;
manutenzione della segnaletica e delle strutture della Grande Traversata delle Alpi (GTA) e del Sentiero Italia CAI;
formazione di operatori e volontari;
promozione della sicurezza e dell’uso di strumenti digitali come GeoResQ;
creazione di una piattaforma digitale unica per la prenotazione dei rifugi;
realizzazione di eventi culturali, scientifici e divulgativi dedicati alla valorizzazione della montagna, con attenzione a inclusione e accessibilità.
Per coordinare le azioni sarà istituito un Tavolo tecnico paritetico Regione–CAI, incaricato di definire le priorità operative e monitorare l’attuazione dei singoli progetti.
“La firma di questo protocollo con la Regione Piemonte rappresenta un momento di grande significato per tutto il Club Alpino Italiano e per il mondo della montagna - commenta il presidente generale, Antonio Montani - È il riconoscimento concreto del valore del volontariato e delle competenze che il CAI mette quotidianamente al servizio dei territori, dalla cura dei sentieri alla gestione dei rifugi, fino alla promozione di una frequentazione consapevole e rispettosa dell’ambiente alpino”.
L'assessore alla montagna, Marco Gallo, nella sua dichiarazione segue il ragionamento di Montani: “Questo protocollo rappresenta un passaggio fondamentale nelle politiche regionali per la montagna. Il Piemonte è la prima Regione italiana a dotarsi di uno strumento così completo e strutturato, che non solo riconosce il valore del lavoro del CAI ma ne fa un partner stabile per la gestione, la sicurezza e la promozione delle attività in ambiente naturale. Abbiamo una rete di sentieri e rifugi che è un patrimonio di identità e sviluppo: vogliamo renderla più sicura, più accessibile e più sostenibile. Con questo accordo investiamo nel futuro delle Terre Alte, promuovendo un turismo responsabile, la manutenzione del territorio e la valorizzazione delle comunità montane”.
Gian Luca Vignale, assessore ai Fondi di Sviluppo e Coesione, ha aggiunto: “Grazie al protocollo siglato, Regione e Cai si dotano di un efficace e concreto strumento per la gestione di uno dei più grandi patrimoni alpini italiani. Sempre più il Piemonte ambisce a diventare la prima regione nel settore turistico montano. La grande rete sentieristica così come i tanti rifugi e bivacchi gestiti dal Cai hanno permesso di rendere le nostre valli e montagne fruibili al turista ben oltre il periodo invernale aprendo un ventaglio di possibilità e opportunità mai conosciuto prima. Il protocollo, quindi, non solo riconosce il valore di questo bene essenziale, ma il ruolo fondamentale del CAI nella sua tutela e promozione”.
Anche il vicepresidente generale del CAI, Giacomo Benedetti, ha sottolineato il valore strategico dell’intesa: “La firma di questo protocollo tra il Club Alpino Italiano e la Regione Piemonte è il frutto di una lunga interlocuzione che ho seguito personalmente, insieme agli Assessorati regionali alla Montagna e ai Fondi FSC, a partire dalla necessità urgente di intervenire sui sentieri gravemente compromessi dai recenti eventi alluvionali. Da questo confronto è maturata una visione più ampia, che ha portato ad includere anche il tema dei rifugi alpini piemontesi, riconoscendo così il ruolo del CAI non soltanto nella cura della rete escursionistica, ma come interlocutore autorevole e privilegiato per le politiche complessive della montagna. Questo protocollo è un punto di partenza: ad esso seguiranno delibere di giunta e accordi quadro che individueranno risorse e progetti concreti. Ma soprattutto segna l’avvio di un modello di collaborazione che potrà diventare un riferimento anche per altre Regioni d’Italia. Il CAI, nella sua natura di ente pubblico non economico, dimostra così di poter dialogare quasi ‘alla pari’ con le istituzioni, portando la forza dei suoi valori e la competenza dei suoi volontari al servizio della tutela, della valorizzazione e dello sviluppo sostenibile della montagna”.