Pier Giorgio Frassati proclamato santo: il ricordo del CAI e il legame con la montagna

Socio del Club Alpino Italiano e appassionato alpinista, Frassati è stato ricordato durante la canonizzazione anche dai rappresentanti del CAI, che hanno sottolineato il valore dei Sentieri a lui dedicati come eredità viva del suo amore per la montagna.

In una solenne celebrazione in Piazza San Pietro, Papa Leone XIV ha proclamato santi Pier Giorgio Frassati e Carlo Acutis, due giovani laici già molto amati nella Chiesa contemporanea.

Frassati, nato a Torino il 6 aprile 1901 e morto prematuramente il 4 luglio 1925 a soli 24 anni a causa di una poliomielite fulminante, era conosciuto come “l’uomo delle Beatitudini” per il suo stile di vita ispirato al Vangelo. Studente di ingegneria mineraria al Politecnico di Torino, seppe unire fede e impegno civile: partecipò all’Azione Cattolica, alla FUCI, alle Conferenze di San Vincenzo de’ Paoli e al Terz’Ordine domenicano. Allo stesso tempo si dedicò con passione alla solidarietà verso i poveri e i malati, che visitava regolarmente nelle periferie torinesi.

Accanto all’impegno religioso e sociale, la montagna fu una delle grandi passioni di Frassati. Socio del Club Alpino Italiano e della Giovane Montagna, associazione torinese fondata nel 1914 che coniuga alpinismo e valori cristiani, partecipò a decine di escursioni. Le cronache del tempo raccontano di almeno quaranta gite, con ascensioni importanti come la Grivola e l’Uja di Ciamarella, segno di una solida preparazione alpinistica.

"Ogni giorno m’innamoro sempre più delle montagne”, scrisse. Il suo amore per la montagna non era soltanto sportivo: la considerava una scuola di vita, un luogo di elevazione spirituale e di fraternità.

Un legame che ha lasciato un segno concreto. Dopo la beatificazione del 1990, nacque il progetto dei Sentieri Frassati, promosso dal CAI insieme a Giovane Montagna, Azione Cattolica, FUCI e altre associazioni. Oggi sono 22 itinerari escursionistici, per un totale di 518 chilometri, che attraversano 63 comuni in tutta Italia. Una rete che richiama la figura di Frassati e invita a vivere la montagna come luogo di incontro e condivisione.

Alla canonizzazione di domenica 7 settembre era presente anche il Club Alpino Italiano con diverse sezioni che hanno raggiunto il Vaticano per l'evento. Tra queste le sezioni di Biella e Lecco con i rispettivi presidenti, il cordinatore del CC Alberto Pirovano, e i membri Federico Bressan, Giorgio Fornasier, Ugo Scortegagna. Presente inoltre il past President del CAI, Umberto Martini e i vicepresidenti Manlio Pellizon e Laura Colombo.

“È stata una grande emozione portare il saluto del Club Alpino Italiano al Santo Padre, nel ringraziarlo ho sottolineato che eravamo presenti con la vicepresidente Laura Colombo per la canonizzazione di Pier Giorgio Frassati, socio Cai” ha raccontato Manlio Pellizon. “Frassati amava profondamente le montagne, le montagne uniscono e non dividono ed i sentieri Frassati ce lo ricordano. Auguro a Sua Santità buon lavoro anche per il pesante zaino che comporta”.

Le parole del vicepresidente hanno rimesso al centro il rapporto profondo tra Frassati e il CAI, ricordando come la sua testimonianza continui a vivere oggi nei sentieri che portano il suo nome e nello spirito di chi frequenta la montagna con rispetto e spirito di comunità.