I due in cima al Monviso © Instagram Victor GarcinSi chiama Visomania ed è la linea di discesa disegnata dai francesi Victor Garcin e Jérémy Matera nel centro della parete ovest del Monviso (3841 m), vetta più alta delle Alpi Cozie. Si tratta di una delle discese più impegnative della zona, con i suoi 1000 metri di dislivello e una difficoltà valutata 5.4+. Da precisare che non si tratta di una discesa integrale, avendo i due alpinisti sceso circa 25 metri in corda doppia.
Garcin e Matera avevano questo progetto nel mirino da tempo. “Dopo due tentativi, la terza è stata quella buona” racconta Garcin nel suo post su Instagram. “Da oltre un mese, ogni giorno di allenamento lo passavamo con gli occhi e i binocoli puntati su quella parete”. La parete ovest del Monviso è una vera e propria icona dello sci ripido, ma le condizioni per scenderla sono rarissime: “Quest’anno sembrava innevarsi progressivamente con ogni nevicata”. Il primo a riuscire nella discesa con gli sci per questo versante è stato Stefano De Benedetti nel 1986. Un’impresa rimasta irripetuta fino al 2009 quando Federico Varengo decide di mettersi alla prova sulle stesse pendenze.
Durante la discesa © Instagram Victor GarcinLa salita
A permettere questo exploit ai due francesi l’osservazione quotidiana della parete: “A forza di guardarla, ha cominciato a disegnarsi una linea che scendeva dalla cima. La parete è incorniciata da due itinerari mitici, uno a destra e uno a sinistra, ma niente al centro”.
Il giorno della discesa i due sono partiti all’alba. “Che sorpresa trovare una neve trasformata che sembrava quasi ghiaccio su tutta la parte bassa!”. Sciare in quelle condizioni era impensabile. “Non restava che salire molto lentamente e aspettare che il sole facesse il suo lavoro”.
Alle 9 del mattino erano già in cima. “Andare piano non è proprio il nostro forte” ironizza Garcin. Così hanno deciso di fermarsi per una lunga attesa: “Cinque ore di siesta e tutta la discografia di Cabrel dopo, era il momento di scendere. Partire con gli sci ai piedi dalla cima del Viso, che momento per un Queyrassin!”.
La linea © Instagram Victor GarcinLa discesa
La discesa ha regalato sensazioni forti fin da subito. “La prima parte, in neve polverosa, è stata molto piacevole per scaldare le gambe. Probabilmente le pendenze più ripide che io abbia mai sciato” confessa. Dopo un’altra pausa sul ghiacciaio del Triangolo, il fondo ha cominciato a trasformarsi. “Stranamente, le pendenze a 45 gradi sembravano quasi piatte”.
Il tratto finale è stato una cavalcata su neve trasformata perfettamente: “Su una moquette perfetta, le curve venivano da sole fino a ritornare ai piedi del Viso”. Per Garcin, questa linea è diventata quasi un’ossessione: “Dopo due tentativi andati a vuoto nelle ultime settimane, era diventata quasi ossessiva. È una discesa che non dimenticheremo presto”.
Una prima assoluta in una delle zone più tecniche del Monviso. “Grazie Jérémy per aver mantenuto la motivazione e per essere sempre dietro alla macchina fotografica, anche in una discesa di questa portata” conclude Garcin.