Prime vette sugli 8000 del Nepal: sul Kangchenjunga muore scalatrice francese

La stagione primaverile concede le prime ascensioni su Makalu, Dhaulagiri e Kangchenjunga. Sul terzo Ottomila muore la francese Margareta Morin, mentre il britannico Adrian Hayes è bloccato al Campo 4.
Il massiccio del Kangkenjunga © Wikimedia Commons

Dopo le salite all'Everest arrivano notizie di prime vette su Makalu (8485 m), Dhaulagiri (8167 m) e Kangchenjunga (8586 m). Decine di alpinisti sono riusciti a toccare le cime di questi tre Ottomila lo scorso 10 maggio, alcuni senza l’uso di bombole di ossigeno. Non tutti però hanno potuto festeggiare la vetta. Sulla terza montagna del Pianeta, il Kangchenjunga, il tentativo di vetta si è concluso in tragedia.

Margareta Morin, alpinista francese di 63 anni, al suo primo tentativo su un Ottomila, ha perso la vita l’11 maggio. La cause del decesso non sono state rese note, si sa solo che ha avuto un malore durante la salita, quando si trovava a circa 7800 metri. Anche un altro alpinista, il britannico Adrian Hayes, di 64 anni, ha avuto gravi sintomi di mal di montagna ed è attualmente bloccato al campo 4. Nonostante le promesse di evacuazione da parte dell’agenzia Seven Summit Treks, le condizioni meteo impediscono ogni intervento. Hayes aveva raggiunto la vetta il 10 maggio, insieme a Uta Ibrahimi che ha così completato la sua collezione di 14 Ottomila.

 

Dhaulagiri

Sul Dhaulagiri la giornata del 10 maggio ha portato numerosi successi, inclusi quelli di tre alpinisti che hanno raggiunto la vetta senza bombole di ossigeno: Chung-Han Lu (Taiwan), Anja Blancha (Germania) e Sajid Sadpara (Pakistan), figlio del celebre alpinista Ali Sadpara. Due squadre di Seven Summit Treks hanno raggiunto la cima grazie al lavoro dei loro Sherpa, che hanno completato il fissaggio delle corde fino alla vetta dopo aver atteso un miglioramento delle condizioni meteo al campo 3. In totale, sei clienti internazionali e sette Sherpa hanno raggiunto il punto più alto della montagna. Le immagini della vetta sono state pubblicate poco dopo dal capo spedizione Lakpa Sherpa.

 

Makalu

Anche il Makalu ha visto numerose vette il 10 maggio, ma solo il polacco Piotr Krzyzowski ha raggiunto la vetta senza fare uso di bombole di ossigeno. Il lituano Saulius Damulevicius è riuscito a salire, ma non è chiaro se abbia utilizzato o meno l’ossigeno. A completare la lista degli alpinisti in vetta ci sono dodici altri alpinisti supportati da Sherpa e ossigeno, tra cui spiccano cinque fratelli Sherpa - Ang Dawa, Muktu Lakpa, Ngima Dorchi, Pechhumbe e Pasang Yangi - che hanno raggiunto la cima il giorno precedente. Le ultime vette registrate, nella giornata dell’11 maggio, sono quelle di Anima Sherpa, Iryana Karagan (Ucraina) e Patrick Francois J. Mendriks (Belgio), tutti membri del team di 8K Expeditions.