Riconoscimento Paolo Consiglio 2025: vincono 2 spedizioni in Nepal e Kirghizistan

Premiati Rosa Morotti e Tito Arosio per la prima ripetizione della “Via dei Giapponesi” al Phurby Chyachu, e Alessandra Prato e Camilla Reggio per l’apertura di “Messy Dreamers” nella Ak-Su Valley.
Rosa Morotti, Alessandra Prato e Tito Arosio con il Presidente del Club Alpino Accademico Italiano, Mauro Penasa. © Ufficio Stampa CAI

Il Riconoscimento Paolo Consiglio 2025, prestigioso premio alpinistico assegnato dal Club Alpino Accademico Italiano (CAAI) a spedizioni di alto livello tecnico o esplorativo, è stato conferito ex aequo a due giovani cordate protagoniste di imprese di rilievo nel panorama dell’alpinismo internazionale: una in Nepal, l’altra in Kirghizistan. L'assegnazione del premio è avvenuta nell'ambito dell'Assemblea dei Delegati 2025, che quest'anno si è tenuta a Catania il 24 e 25 maggio.

 

Prima ripetizione in stile alpino al Phurby Chyachu (Nepal)

La prima spedizione premiata è quella composta da Rosa Morotti e Tito Arosio, che nell’ottobre 2024 hanno portato a termine la prima ripetizione assoluta della “Via dei Giapponesi” sul Phurby Chyachu (6637 m), una vetta remota del massiccio dello Jugal Himal, nella regione del Langtang, vicino al confine con il Tibet.

La via, con uno sviluppo di circa 1600 metri e difficoltà stimate in M5 e pendenze fino a 80°, era stata aperta nel 1981 da una spedizione giapponese in stile himalayano classico e non era mai stata ripetuta. Morotti e Arosio hanno scelto un approccio opposto, optando per uno stile leggero, senza campi preallestiti, con scarso equipaggiamento e bivacchi.

Una salita che, come sottolineato nella motivazione letta dal presidente del CAAI Mauro Penasa, “richiede una celebrazione”: “In Nepal abbiamo assistito ad una grande salita in stile alpino, ad una quota molto elevata su una montagna quasi sconosciuta, sebbene già salita in un lontano passato alpinistico, e questo da parte di una cordata che costituiva l’intera spedizione. Quindi coinvolgimento ed ingaggio profondi, equipaggiamento al minimo, una settimana intera sulla montagna, una vera avventura, di quelle che segnano una carriera. Un momento di grande alpinismo che richiede una celebrazione.

Tito Arosio e Rosa Morotti in spedizione © CAAI

Nuova via nella Ak-Su Valley: “Messy Dreamers” (Kirghizistan)

La seconda spedizione premiata è quella delle giovani Alessandra Prato e Camilla Reggio, che nell’agosto 2024 hanno aperto una nuova via nella Ak-Su Valley, nel cuore del massiccio del Pamir Alay, in Kirghizistan.

La via, battezzata “Messy Dreamers”, sale una parete di granito compatto sull’anticima del cosiddetto Peak 3850, con uno sviluppo verticale di circa 500 metri e una difficoltà massima di 7b. Qualche giorno dopo la prima ascensione, la via è stata liberata in arrampicata libera da un’altra cordata, a conferma dell’interesse suscitato dalla nuova linea.

Le due alpiniste, entrambe appartenenti al CAI Eagle Team, hanno vissuto la loro esperienza in piena autonomia, affrontando anche altre ripetizioni di vie nella stessa valle durante la permanenza. La Ak-Su Valley è considerata una delle mete emergenti dell’alpinismo tecnico extraeuropeo, famosa per le sue pareti verticali di granito e per le condizioni ambientali spesso severe, ma ancora relativamente poco frequentata.

La motivazione del premio recita: "In Kirghizistan si è trattato di una prima assoluta per due ragazze molto giovani, che affrontano la loro avventura personale su pareti sconosciute con entusiasmo, dedizione, e in assoluta autonomia. Entrambe partecipanti al progetto CAI Eagle Team, stanno dimostrando un grande valore ma soprattutto una determinazione non comune, unite a grandi capacità tecniche. Questo testimonia la loro maturità alpinistica, da valorizzare per un futuro che si prevede caratterizzato da una forte personalità.

Camilla Reggio e Alessandra Prato al campo base

Un premio alla leggerezza e all’impegno

Il presidente Mauro Penasa, nel suo intervento, ha ribadito come le spedizioni premiate rispecchino pienamente lo spirito del Riconoscimento Paolo Consiglio, che valorizza l’alpinismo moderno ed essenziale: “Abbiamo premiato l’approccio leggero e il coraggio di mettersi in gioco. Nessun supporto logistico esterno, piccoli team, grandi responsabilità e una visione dell’alpinismo che guarda avanti”.

Due esperienze molto diverse per ambiente e stile, ma unite da una visione comune: quella di un alpinismo giovane, tecnico e consapevole, capace ancora di raccontare l’avventura autentica, dove conta prima di tutto il modo in cui si sale.