Rifugi come presidi culturali: successo per la dodicesima edizione di Rifugi Aperti del Mediterraneo

L’evento organizzato dal CAI Abruzzo ha messo al centro il valore dei rifugi come luoghi di conoscenza, dialogo e tutela del patrimonio naturale e umano.

Il 21 settembre, nel cuore del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, il Rifugio Valle d’Angri (789 m) ha ospitato la dodicesima edizione di “RAM – Rifugi Aperti del Mediterraneo 2024”, manifestazione organizzata dal Gruppo Regionale Abruzzo del CAI con la collaborazione della Sezione di Isola del Gran Sasso. L’iniziativa, ormai appuntamento fisso nel calendario delle attività del CAI regionale, ha ricevuto il patrocinio della sede centrale e l’alto patrocinio di numerose istituzioni, tra cui Regione Abruzzo, Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, Provincia di Pescara, Comune di Farindola, Servizio Regionale del Soccorso Alpino e Speleologico, ANCI, ANCE, UNCEM, Federparchi e Slow Food Abruzzo, oltre alla collaborazione con la Soprintendenza del Ministero della Cultura di Chieti e Pescara.

La giornata, favorita da condizioni meteorologiche perfette, ha preso il via da località Ronchetti a Farindola, dove escursioniste ed escursionisti si sono incamminati lungo un percorso di circa due ore attraverso la faggeta. Durante la salita, accompagnati da Gino Damiani e Clemente Pedante, hanno potuto conoscere la storica area faunistica del camoscio e ammirare la cascata della Vitella d’Oro, che in questo periodo dell’anno mostra un flusso ridotto.

Al loro arrivo al rifugio, i partecipanti sono stati accolti con un semplice ma gradito ristoro a base di pane e olio. A seguire, i saluti istituzionali di Daniele Borgheggiani, presidente della Sezione CAI di Farindola, del rappresentante CAI interregionale rifugi Nicola Caldarale e dell’amministrazione comunale. Il Gruppo Regionale Abruzzo, rappresentato da Maria Grazia Baldacci, Lucio Le Donne e Marcello Borrone – ideatore della manifestazione e componente della SOROA – ha ricordato il senso profondo del progetto RAM, nato nel 2010 con l’obiettivo di attribuire ai rifugi un ruolo che va oltre quello dell’accoglienza e del riparo.

“Il rifugio – è stato sottolineato – non è soltanto un luogo di sicurezza, vitto e alloggio, ma uno spazio culturale dove si incontrano e dialogano il vicino e il lontano, l’ambiente circostante e quello più ampio. È patrimonio collettivo da custodire e proteggere, come i bivacchi, che rappresentano punti di riferimento per la sicurezza e la vita umana”.

A rendere la giornata ancora più speciale è stato il tradizionale pranzo, patrocinato fin dalla prima edizione da Slow Food Abruzzo e preparato con prodotti locali e di filiera corta. In linea con lo spirito dell’evento, piatti, bicchieri e posate erano rigorosamente biodegradabili, mentre ai partecipanti era stato raccomandato di portare stoviglie proprie per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale.

Uno dei principi cardine di RAM è infatti quello del “passaggio senza traccia”: limitare il numero di partecipanti per preservare l’equilibrio tra uomo e natura e lasciare i luoghi così come sono stati trovati. “RAM vuole essere un portatore di gioia e di impegno – è stato ricordato – nel costruire un rapporto armonioso tra rifugi e ambiente. Per questo motivo, ogni edizione è anche un invito a diventare custodi di questi luoghi e a coltivare emozioni e sogni nel rispetto del creato”.