In scalata su “La Vida es Silber”
“La Vida es Silber”
“La Vida es Silber”
La topo di “La Vida es Silber”
Foto scattata durante un crollo sulla nord dell'Eiger da Roger SchaeliCon l’aumento delle temperature estive, le grandi pareti in ombra stanno tornando al centro dell’interesse alpinistico. Tra queste, la celebre nord dell’Eiger rimane una delle mete più ambite, ma anche una delle più delicate dal punto di vista delle condizioni. Roger Schaeli, profondo conoscitore della parete e protagonista di numerose prime salite e ripetizioni, ha recentemente diffuso attraverso i social un avvertimento rivolto a chi intende affrontare la via “La Vida es Silber” (900 m, 7c+).
Negli ultimi anni, la progressiva fusione del permafrost ha reso la parete sempre più fragile. Schaeli ricorda come, durante i mesi estivi, la zona centrale della parete sia soggetta a scariche frequenti di pietre e ghiaccio, oltre a episodi di crollo di intere sezioni. Una fotografia diffusa dal Bergführerverein Grindelwald documenta chiaramente un recente distacco (visibile in gallery), con un imponente sollevamento di polvere nella parte mediana della muraglia.
I settori più verticali, come la Rote Fluh, il Tschechenpfeiler e le linee a destra di quest’ultimo, tendono a rimanere parzialmente protetti dai grandi crolli. Ma anche in queste zone considerate “più sicure”, negli ultimi anni si sono registrati episodi di crollo. “Le arrampicate nella parte destra della parete nord dell’Eiger non sono e non saranno mai un parco giochi” scrive Schaeli. Il suo invito agli alpinisti è a una valutazione trasparente e cosciente del rischio: interrogarsi sulla linea scelta, considerare attentamente le strutture sovrastanti e, soprattutto, accettare che neppure la conoscenza approfondita della parete possa eliminare del tutto l’incertezza e il rischio residuo che restano infatti difficilmente quantificabili e accompagnano chiunque decida di affrontare questo terreno.
Il post di Roger Schaeli
In questi giorni di caldo ho ricevuto diverse richieste riguardo alla via “La Vida es Silber” (900 m, 7c+) sull’Eiger. Con le estati sempre più calde, le salite sul versante nord stanno attirando maggiore attenzione. Tuttavia, anche la parete nord dell’Eiger non è risparmiata dagli effetti del cambiamento climatico. Ogni estate si verificano cadute di pietre e crolli di roccia, sia di piccola che di grande entità. La foto allegata, che mostra una nube di polvere nella parte centrale della parete, è stata scattata la settimana scorsa dall’Associazione delle Guide di Grindelwald.
Con il progressivo scioglimento del ghiaccio è comprensibile che, soprattutto in estate, nel settore centrale della parete si debba fare sempre più i conti con scariche di pietre e di ghiaccio.
Le zone più verticali – in particolare la Rote Fluh, il Tschechenpfeiler e tutte le linee a destra – restano in gran parte risparmiate da eventi maggiori. Negli ultimi anni, però, anche lì si sono verificati crolli, sia sul Tschechenpfeiler sia sulla Rote Fluh.
Le salite nella parte destra della parete nord dell’Eiger non sono e non resteranno mai un parco giochi. È necessaria una valutazione chiara e trasparente: dove esattamente voglio salire, e cosa si trova sopra la mia linea? Una buona conoscenza della parete e delle sue strutture è utile, ma nemmeno questa protegge dal rischio residuo, difficile da valutare, al quale siamo esposti soprattutto in queste pareti ripide e ombreggiate a questa quota.