Laura Rogora su Ultimate Sacrifice
Laura Rogora in Coppa del Mondo @IFSC
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@IFSCL'estate 2025 ha consegnato a Laura Rogora il primo record della sua carriera di scalatrice. La climber romana, ormai trentina d'adozione, è riuscita infatti a fine luglio nella salita a vista di Ultimate Sacrifice (8c+) alle Gorges du Loup, un grado on sight che nessuna collega aveva mai raggiunto fino a oggi. L'atleta della Polizia di Stato quattro anni fa in realtà aveva già spezzato il 9b+ all'Eremo di San Paolo, ma in un secondo momento Adam Ondra aveva downgradato Erebor a 9b, una difficoltà superata in precedenza da Angela Eiter.
La questione d'altronde ha un peso relativo: di fronte alle difficoltà estreme di certi tiri, arrivarci per primi o successivamente ha valore principalmente sotto il profilo statistico. Niente toglie al fatto che Laura ormai viaggia costantemente su quello standard, come ci ha confidato riguardo al suo prossimo progetto su roccia. A ogni modo Rogora è anche nel pieno della stagione sportiva, in cui si è tolta diverse soddisfazioni nella lead, come la vittoria nella tappa di casa di Coppa del Mondo a Campitello di Fassa, altri due podi e il quarto posto nel ranking iridato.
Come procede la stagione agonistica, in linea con le aspettative?
Quest'anno mi sono concentrata sulla lead, ci manca solo una tappa, ma sono felice di come è andata. Sicuramente il livello si è alzato in generale, la gara più importante però sarà il mondiale in Corea [dal 21 al 28 settembre, ndr].
Ad Arco sta prendendo forma il nuovo centro federale. Quanto lo frequenti?
Al momento non abbiamo ancora la nuova lead, ma l'area blocchi è bella. A scalare io vado sempre, anche a Ferragosto, magari in questo periodo preferisco le falesie con l'aria condizionata. Comunque ad Arco ci vado anche più di una volta a settimana.
Dopo le prime esperienze olimpiche sei riuscita a inserire l'evento in una sorta di “routine” agonistica? Come reputi la formula?
Sono contenta che ci siano più discipline, anche se per il 2028 non sappiamo ancora come sarà la qualifica, potrebbe essere su due specialità. Questo è l'anno più “comodo” del quadriennio, è quello che segue l'evento. I due anni che lo precedono sono i più importanti, quindi dall'anno prossimo ci si rimette al lavoro.
Dal punto di vista emotivo i Giochi rimangono un momento difficile da gestire?
La gara ha una pressione particolare e la qualifica non è semplice, bisogna riuscire a giocarsi tutto nel momento giusto. Ma la bravura di un atleta si vede anche sotto quell'aspetto, nella capacità di esprimere tutto il proprio potenziale quando serve. Nel tempo ho imparato a fare i conti con questo aspetto, mi sento più pronta.
Passando alla roccia, come sei arrivata a Ultimate Sacrifice?
È stata una grande soddisfazione, perché è stata la prima volta che ho fatto un record, ma non avevo programmato di andare lì, non avevo un vero e proprio progetto. Ero in vacanza, in pausa. Quel giorno avevo visto un 8c, ma poi c'era questo tiro, che unendo due lunghezze diventava 8c+. L'ho scalato pensando che avrei comunque potuto fare sempre l'8c più tardi.
Come ti sei trovata sul tiro mano a mano che salivi?
La partenza è abbastanza intensa, in dieci movimenti è 8b, poi diventa un tiro di resistenza, dove sono abbastanza forte. Il fatto di avere tanta resistenza mi permette di capire cosa sbaglio mentre esploro la via in un solo tentativo. Comunque la parte iniziale è stata quella dove ho rischiato di più di cadere. Ma sono andata su veloce, decisa, nella parte finale invece stavo andando su dritta e sono dovuta tornare sui miei passi, ma sono riuscita a gestire il tutto [nella stessa giornata Laura è riuscita anche a salire il 9a di Trip Tik Tonik in tre tentativi].
Il 9a on sight è un obiettivo alla tua portata?
Sono migliorata in generale nella resistenza e come esperienza, ma un 9a a vista lo vedo abbastanza improbabile. Quando arrampico su roccia non mi pongo degli obiettivi a vista, già l'8c+ è un grado che non avevo mai pensato di salire al primo tentativo.
Hai qualche progetto già segnato per la fine della stagione?
A ottobre tornerò a scalare su roccia e vorrei mettere le mani su Excalibur [9b+, Arco]. Il muro è impressionante, un pannello dritto e sicuramente non è il mio stile. Stefano [Ghisolfi] mi ha detto varie volte di andarla a provare, ma ovviamente non mi ha mai messo pressione in tal senso. Comunque sono curiosa e voglio mettermi alla prova.