Scout piemontesi sul Sentiero Italia in Sardegna, in cammino tra meraviglia e incendi

Coordinati dal CAI, i gruppi Scout provenienti da Chivasso e Torino, hanno potuto vivere una esperienza intensa e contrastante tra Orosei e Dorgali, segnata non solo dalla bellezza dei paesaggi ma anche dal dramma degli incendi.
I gruppi Scout lungo il Sentiero Italia in Sardegna

Quindici ragazzi e ragazze Scout dal Piemonte, coordinati dal CAI, hanno percorso un tratto del Sentiero Italia nella Sardegna orientale, tra Orosei e Dorgali. I gruppi, provenienti da Chivasso e Torino, sotto la direzione di Enrico Ferrero, membro del Comitato Scientifico del CAI centrale, in coordinamento con il CAI Nuoro, presieduto da Tonino Ladu e con Matteo Marteddu, dirigente regionale del CAI Sardegna, hanno avuto la possibilità di vivere una esperienza intensa e contrastante, segnata non solo dalla bellezza dei paesaggi ma anche dal dramma degli incendi.

L’avventura è iniziata tra i calcari del Monte Tuttavista, dalla cui cima adornata da un Cristo bronzeo, il Sentiero corre in ripida discesa verso Orosei, per proseguire verso la foce del fiume Cedrino. Equipaggiati con zaini, tende e attrezzatura da montagna, i ragazzi hanno trovato ospitalità nel santuario di Su Remediu. Hanno potuto poi percorrere il tratto di Sentiero lungo il litorale, toccando le spiagge di Su Barone, Osalla e Cartoe, e bagnando gli scarponi sugli scogli di Punta Nera, una suggestiva pietraia graffiata dalle onde, prima di affrontare i tornanti in salita verso il vecchio cuile “Sa Tintura”. Qui i giovani studenti liceali e neodiplomati, hanno potuto osservare con i propri occhi lo stridente contrasto tra i paesaggi unici dei calcari di Monte Irveri e l’emergenza incendi, con il fuoco intento a invadere in quei giorni la costa di Orosei, oscurando l’orizzonte. 

E proprio a causa dell’emergenza incendi, il gruppo si è trovato costretto a modificare l’itinerario previsto. “Una drammatica verifica sul campo – dichiara Enrico Ferrero - , sulla contraddizione della Sardegna, anche sui suoi sentieri e in particolare sui seicento chilometri di Sentiero Italia nell’Isola, da Santa Teresa a Castiadas”

“Non ci siamo fatti intimidire dal fuoco – aggiunge -  ma non potevamo credere ai nostri occhi e sotto Monte Bardia abbiamo dovuto modificare il nostro progetto. Dovevamo arrivare agli ovili di suttaterra, il Flumineddu, S’abba arva, lanaitho sino a Monte Maccione. L’emergenza incendi ci ha fermato prima”.

Da Iscala 'e omines sono giunti nella comunità di Dorgali che, attraverso l’assessore allo sport, si è messa a disposizione dei ragazzi, assicurando una accoglienza calorosa. Medesima accoglienza che, a poter proseguire, sarebbe stata assicurata dalle aziende che affiancano Su Balladorzu. I giovani escursionisti hanno espresso gratitudine per l'impegno nel mantenere la segnaletica dei sentieri, verticale e orizzontale, chiara e ben visibile, offrendo punti di riferimento anche nei luoghi meno frequentati. 

Sono stati poi accolti a Nuoro, nei locali messi a disposizione dal gruppo Scout delle Grazie, coordinato da Marco Sarria. In occasione di un incontro svolto presso la sede del CAI Nuoro, si è discusso dello stato della sentieristica sarda e della collaborazione tra il CAI e Forestas, rafforzata in questi mesi da nuovi accordi e convenzioni, un accordo che pone l'isola all'avanguardia a livello nazionale.

Matteo Marteddu, dirigente regionale del CAI Sardegna, ha commentato: "Ho verificato che gli effetti collaterali, drammatici, degli incendi di questi giorni non hanno allontanato i ragazzi CAI dalla Sardegna. Il fascino dei calcari, dei sentieri, delle storie e dei silenzi li spinge a tornare, e presto".