Secondo Barbero: "Il SIVA racconta le valanghe del Piemonte". Dal 2001 dati e mappe a portata di tutti.

Il Direttore di ARPA Piemonte, Secondo Barbero, racconta l'evoluzione del SIVA (Sistema Informativo Valanghe) in risposta a una crescente esigenza di informazione sulle valanghe da parte di un pubblico sempre più ampio.

Il Sistema Informativo Valanghe (SIVA) di ARPA Piemonte rappresenta uno strumento fondamentale per la conoscenza e la gestione del rischio valanghe sul territorio montano regionale. Nato nel 2001, il SIVA è stato recentemente ristrutturato per rispondere in modo più efficace alle esigenze degli utenti, affiancando alla storica componente cartografica (SIVA-Cartografia) un catasto valanghe (SIVA-Catasto), che cataloga e descrive puntualmente gli eventi valanghivi più significativi dal 2018 ad oggi. Per rendere queste informazioni più accessibili e intuitive non solo ai professionisti, ma anche a un pubblico più ampio di appassionati e curiosi, è stato creato il Portale delle Valanghe in Piemonte, che integra la componente tecnica con sezioni di carattere più divulgativo e comunicativo. A guidarci lungo il percorso evolutivo di questo importante strumento, è il Direttore Generale di ARPA Piemonte, Secondo Barbero.


Direttore, può spiegarci in cosa consiste il SIVA e da quanti anni è attivo?

Il SIVA è il Sistema Informativo Valanghe di Arpa Piemonte, attivo dal 2001. La prima versione del SIVA nasce col trasferimento su supporto GIS delle CLPV (Carte di Localizzazione Probabile Valanghe) e CSV (Carte dei Siti Valanghivi) redatte dagli anni Novanta, come naturale approdo nei sistemi informativi geografici. Progressivamente si è adeguato alle esigenze degli utenti e, attraverso un lungo e complesso processo di ristrutturazione, si è evoluto da strumento di semplice consultazione a mezzo per acquisire gratuitamente on line cartografia tematica, fotografie, scansioni di documenti storici, modelli del catasto valanghe e metadocumentazione. Negli ultimi anni, grazie al prezioso supporto dei collaboratori sul territorio del servizio nivologico, la raccolta delle informazioni sugli eventi valanghivi stagionali si è intensificata permettendo di avere un dato più omogeneo rispetto al passato e di ipotizzare l’avvio di una banca dati degli eventi valanghivi stagionali. È nata così l’idea di ampliare l’offerta ai nostri utenti: diversificare il SIVA in due branche distinte, la cartografia e il catasto.

Lo storico SIVA, aggiornato annualmente anche in base agli eventi valanghivi stagionali che richiedano revisioni perché hanno superato i limiti riportati – ne è un esempio la valanga di Fontanetta, vicino a Pianetto in Valle Soana che questa primavera ha superato di molto la zona d’arresto storicamente nota - e in seguito a nuove campagne di raccolta dati, è stato rinominato SIVA-Cartografia. Il catasto valanghe, nominato SIVA-Catasto, riporta, raccontandoli, tutti gli eventi valanghivi significativi, valanghe di dimensioni da grandi a estreme osservate sul territorio montano piemontese, puntualmente segnalate all’ufficio nivologico di Arpa Piemonte e corredate di documentazione fotografica e di descrizione sintetica su dinamica, tempistica e danni associati.  

 

Quando e perché è nata l'idea di realizzare un Portale delle Valanghe e come è attualmente strutturato? 

In più di 20 anni di presenza on line del Sistema Informativo Valanghe e di utilizzo da parte di soli professionisti, progettisti, ricercatori e tutti coloro che hanno il compito di gestire il territorio alpino, ai quali in effetti era ed è tutt’ora rivolta la sezione Cartografia, abbiamo raccolto le loro osservazioni su limiti di utilizzo, difficoltà a reperire tutte le informazioni e a utilizzare nel modo corretto i dati presenti; a tutto questo si son aggiunte le richieste di approfondimenti e la curiosità degli amanti della montagna invernale sui dati presenti. Del resto, la tematica valanghe desta curiosità e interesse negli appassionati della montagna e può essere materia di studio e fonte di ricerca, soprattutto nel contesto del cambiamento climatico che stiamo vivendo, il quale sta stravolgendo anche la fenomenologia valanghiva, direttamente connessa con innevamento e riscaldamento. 

A lunghi periodi siccitosi con poca o assente neve, durante i quali ci si dimentica della possibilità che si sviluppino valanghe e si insinua la falsa convinzione che il rischio valanghe sia un problema del passato, si alternano periodi di precipitazioni intense, burrascose e reiterate che danno materia prima a un’intensa e diffusa attività valanghiva, facendo emergere che il rischio valanghe è ancora attuale. Se poi pensiamo alle valanghe di neve fradicia, le slush flow che abbiamo osservato a metà aprile 2025 per la prima volta sulle nostre montagne, e direi meglio sulle Alpi, il tema valanghe diventa motivo di attenzione in più rispetto al passato, assume ancora più valore rispetto agli ultimi 40 anni perché sta cambiando la fenomenologia, la dinamica e molto probabilmente anche i posti dove si svilupperanno le valanghe del futuro, le distanze di arresto, i danni che potranno arrecare.

L’idea di costruire un qualcosa di più comunicativo e divulgativo, oltre a valorizzare e semplificare la componente tecnica era nella nostra mente da tempo e grazie alle nuove tecnologie e infrastrutture informatiche abbiamo potuto pubblicare nell’autunno del 2024 il Portale delle Valanghe in Piemonte. Esso è uno strumento più snello e crediamo più intuitivo, utilizzabile agevolmente anche con uno smartphone. Sul portale gli strumenti di lavoro per i tecnici sono conservati nelle pagine Cartografia e Cartografia 3d, completati e arricchiti da sezioni più divulgative. Nella pagina Racconti si possono scoprire storie sulle valanghe, del passato e del presente, che in qualche modo hanno lasciato il segno nella memoria collettiva. Il Tour Fotografico ci fa navigare su una mappa interattiva e scoprire una selezione accurata di fotografie, corredate di descrizioni.  A collegare la parte tecnica alla sezione divulgativa si colloca la pagina Catasto. I Tool Approfondimenti e  Tutorial completano il Portale per aiutare nella navigazione e anche approfondire le metodologie di redazione delle carte tematiche, i criteri di classificazione dei siti valanghivi e altri argomenti sul tema.

 

Scendendo nel dettaglio, in cosa consiste il nuovo servizio SIVA-catasto e cosa aggiunge alla preesistente cartografia? Si tratta di un tool rivolto a soli professionisti o un pubblico più ampio? 

Il servizio SIVA-Catasto è il geodato di partenza da cui si alimenta la pagina Catasto del Portale delle Valanghe. La differenza  è  nell’architettura dello strumento e i prodotti che si possono ottenere: dal geodato l’utente può, oltre che consultare i dati puntuali attraverso il visualizzatore 2d, visualizzare il dato sul proprio pc con un software GIS attraverso il servizio interoperabile WMS, oppure sfruttare il download diretto per scaricare i dati in formato geopackage. 

Il SIVA-Cartografia, come detto prima, raccoglie le cartografie tematiche a media scala sulle valanghe: le CLPV e le CSV, dove ci sono tutti i siti valanghivi conosciuti alla data di redazione delle carte nella loro espansione massima, compresi quelli degli anni più nevosi dei secoli scorsi. Il SIVA-Catasto invece riporta gli eventi valanghivi della stagione invernale in corso e dà informazioni circa la data della valanga, i danni che ha provocato, la descrizione dell’evento, alcune fotografie laddove disponibili.  In tal senso è un tool per tutti: è facile da consultare e trasmette informazioni descrittive e alla portata di chiunque abbia interesse.

 

Immaginando di accedere alla sezione CATASTO del geoportale, a cosa ci troviamo di fronte? 

Le porte di accesso sono due: geodato e web app e in entrambi i casi si visualizza una mappa da cui raggiungere le stesse informazioni. Nella web app la mappa si apre con dei clustering con i numeri di eventi su ogni zona, poi facendo lo zoom sulla mappa si arriva al poligono che rappresenta il sito valanghivo entro cui è verificata la valanga (per meglio comprendere la differenza, seppur intuitiva, consigliamo di consultare la pagina approfondimenti dove è spiegata nel dettaglio) e cliccando sui poligoni si apre una scheda descrittiva che raccoglie le informazioni e le fotografie delle valanghe registrare in quel sito. La mappa si apre con tutti gli eventi dal 2018 ad oggi ma è possibile anche applicare dei filtri, per anno e per danno. Se si accede dal geodato, si appare una mappa con i pallini, gialli che indicano le valanghe segnalate nella stagione invernale in corso,  arancioni per le valanghe delle stagioni precedenti, quindi fino al 2018.

Ad oggi abbiamo pubblicato circa 230 valanghe segnalate. Il concetto di “segnalate” è importante per cogliere a pieno il dato trasmesso. Il territorio montano piemontese è molto vasto e molte aree non sono raggiungibili in pieno inverno; l’attività di segnalazione degli eventi valanghivi si sovrappone inoltre a molte altre attività di gestione svolte dai nostri collaboratori sul loro territorio e nonostante il sovraccarico di impegni con molta dedizione ci inviano tutto quanto vengono a conoscenza. Tuttavia siamo coscienti ed è giusto che lo sappiano anche gli utenti che non siamo a conoscenza di tutte le valanghe che si verificano, sicuramente però sono inserite tutte le più importanti per estensione, danni verificati o significatività dell’evento in sé, come alcune  slush flow di questo inverno.

 

Perché si è partiti precisamente dal 2018 per l'elaborazione del catasto? Si prevede una estensione del database a un periodo antecedente?

Per capire questo punto dobbiamo fare una riflessione: quanto è grande il nostro territorio montano? È forse il più esteso di tutte l’Italia con profonde differenze morfologiche, geografiche, climatiche, che va dal confine con la Liguria alla Lombardia, passando per la valli occitane, le zone pedemontane, le valli dei laghi e le valli ossolane incuneate nella vicina Svizzera. Questa grande variabilità comporta un enorme lavoro in zone molto lontane tra di loro e quindi un grande impegno per raccogliere i dati e monitorare gli eventi valanghivi in modo omogeno. Presso gli archivi di Arpa Piemonte ci sono molti dati raccolti fin dall’inizio dell’attività del servizio nivologico e questi sono resi disponibili sul SIVA-Cartografia, ma la tecnologia è negli anni ovviamente cambiata, migliorata a favore di una raccolta sempre più omogenea. È stato deciso di iniziare dal 2018 proprio perché era necessario avere un dato omogeneamente distribuito e già sufficientemente descritto. I dati degli anni precedenti, in particolare della stagione invernale 2008-2009 per tutta la regione, saranno oggetto di studio e inseriti progressivamente nel servizio per ottenere la stessa omogeneità di informazione.

 

I dati relativi a nuove valanghe vengono inseriti in tempo reale o mediante aggiornamento periodico?

Considerato che il SIVA-Catasto è un servizio relativamente nuovo ha avuto per ora solo tre aggiornamenti, uno lo scorso autunno prima della pubblicazione del Portale, uno la scorsa primavera a fine stagione invernale e un nuovo aggiornamento a metà dicembre. Questo non perché ci siano state valanghe in estate, ma per il motivo sopra indicato: il territorio montano è esteso e abbiamo avuto bisogno di tempo per recuperare tutto il materiale di alcune valanghe. Stiamo lavorando per rendere l’aggiornamento più tempestivo, con l’obiettivo di riuscire a pubblicare i dati la settimana immediatamente successive agli valanghivi più significativi.

 

Il catasto è da considerarsi un sostituto o uno strumento aggiuntivo ai bollettini valanghe? 

Assolutamente no, sono due strumenti ben distinti. Come già detto il Catasto raccoglie e descrive tutte le valanghe di dimensioni da grandi a estreme osservate sul territorio montano piemontese e segnalate all’ufficio nivologico di Arpa Piemonte, senza dare indicazioni su quello che è il pericolo valanghe sul territorio che invece viene descritto nel Bollettino valanghe. Quest’ultimo viene emesso quotidianamente dall’ufficio valanghe di Arpa Piemonte alle 17 ed esprime il grado di pericolo valanghe sul territorio piemontese per le successive 24 ore. È consultabile anche su sito AINEVA e dagli smartphone con app dedicata, disponibile e scaricabile sugli Store ufficiali Android e iOS. Il bollettino valanghe descrive in modo sintetico l’innevamento, l’evoluzione del manto nevoso e la probabilità di distacco di valanghe in un determinato territorio utilizzando i 5 gradi della scala europea del pericolo valanghe e offre suggerimenti su comportamenti da tenere o da evitare in determinate situazioni di pericolo.