Crepacci
Il programma dell'eventoIl percorso non si limita a parlare di ghiacciai alpini e d’oltralpe, ma tocca temi altrettanto significativi come la vegetazione d’alta quota, il contributo dei ghiacci al paesaggio alpino e il loro sfruttamento in un mondo che ormai cerca di mitigare, più che arrestare, gli effetti del cambiamento climatico.
I primi quattro incontri si terranno dall'8 settembre dalle 20.00 alle 22.00 presso la Sala Incontro di Borgo San Rocco (via Veniero 1 – Gorizia), mentre l’ultimo sarà ospitato nella Sala Dora Bassi (via Giuseppe Garibaldi 7 – Gorizia). L’ingresso è libero.
Per informazioni è possibile contattare il Gruppo Ambiente della Sezione CAI di Gorizia scrivendo a ambiente@caigorizia.it.
Il primo appuntamento: il ghiacciaio del Montasio
Ad aprire il ciclo sarà la serata dal titolo “L’evoluzione della criosfera alpina e lo strano caso del ghiacciaio del Montasio”, in programma lunedì 8 settembre alle ore 20.00 presso la Sala Incontro di Borgo San Rocco.
Capire come nasce, cresce e muore un ghiacciaio è come parlare di un essere vivente. Se per molti esso rappresenta l’emblema della staticità e dell’immutabilità, in realtà è un corpo che si muove, si deforma, si espande e si ritira. Un’entità tutt’altro che ferma.
Sarà Federico Cazorzi, docente di Idrologia all’Università di Udine, a guidare il pubblico in un viaggio tra teoria e osservazione diretta, fino a raccontare il ghiacciaio più basso e forse più resiliente dell’arco alpino: l’Occidentale del Montasio.
Cazorzi si occupa da oltre 40 anni della dinamica della criosfera alpina, sviluppando modelli numerici e privilegiando le misure dirette sul campo. Ha studiato processi nivali sulle Ande, ha partecipato a ricerche paleoclimatiche sull’Ortles e collabora al monitoraggio dei bilanci di massa sui ghiacciai del Cevedale. È stato tra i primi a introdurre l’uso di tecniche GIS in idrologia e oggi coordina il monitoraggio del ghiacciaio del Montasio, utilizzando anche rilievi LiDAR da drone.