Fungo porcino - Foto di Jenő Szabó da Pixabay
Foto FB Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico - CNSAS
Porcino - Foto di Buono Del Tesoro da Pixabay
Foto Tatiana Marras
Trombette dei morti - Foto Jean-Pol GRANDMONT - Wikimedia Commons, CC BY 3.0
Porcino - Foto di Artur Łuczka da Pixabay
Galletti - Foto Puchatech K. - Wikimedia Commons, CC BY-SA 3.0Gli incidenti che coinvolgono i cercatori di funghi rappresentano un trend significativo e preoccupante per il Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS). Sebbene l'escursionismo resti la causa principale degli interventi, la ricerca di funghi si posiziona costantemente tra le attività che generano il maggior numero di richieste di soccorso, nel periodo tra la fine dell'estate e l'autunno. È quanto si sta verificando anche quest’anno.
Negli ultimi giorni, in concomitanza con l’avvio della stagione di raccolta dei funghi, il Soccorso Alpino e Speleologico è stato impegnato in decine di operazioni di ricerca e soccorso in tutta Italia. Interventi di soccorso per fungaioli colti da malore, dispersi o caduti in zone impervie, sono stati condotti in Veneto, Emilia-Romagna, Campania, Trentino e Toscana. Nella maggioranza dei casi si tratta di episodi conclusi in maniera positiva, con il recupero delle persone infortunate o disperse.
Non mancano situazioni delicate, come il caso di un fungaiolo che, caduto in Valle di Cembra, in Trentino, ha necessitato di un trasporto in elicottero in ospedale, in gravi condizioni. In Toscana si è anche registrato un decesso. Un fungaiolo di 65 anni è stato trovato senza vita nei boschi di Tavernelle, a Licciana Nardi (MS), dopo una notte di ricerche, condotte da membri del Soccorso Alpino e di altri enti, supportati da un elicottero messo a disposizione dall’Aeronautica Militare, i cui sistemi di bordo hanno consentito di restringere il campo delle ricerche.
“In una giornata ben 8 interventi, in un’altra 9, ieri e la scorsa notte altri due e purtroppo anche un decesso – il commento diffuso sui canali social dal Soccorso Alpino toscano, tirando le somme di giorni di attività intensa - numeri che parlano da soli e che danno un’idea del fenomeno. Le condizioni meteo avverse, con piogge e terreno scivoloso, rendono tra l'altro i boschi ancora più insidiosi: prudenza e responsabilità diventano requisiti primari.”
Considerando che la stagione sia solo agli inizi, il CNSAS ha ritenuto opportuno ricordare alcune buone pratiche di sicurezza, da tenere sempre a mente prima di intraprendere la ricerca di funghi nei boschi.
6 consigli per vivere la stagione dei funghi in sicurezza
I suggerimenti forniti dal Soccorso Alpino si contano sulle dita di una mano (+1). Si tratta di 6 suggerimenti, semplici, intuitivi, valevoli anche per le classiche escursioni in quota, ma che spesso, quando si tratta di andare per funghi, vengono trascurati.
- Adeguata preparazione fisica: essenziale è muoversi soltanto se si è in buone condizioni fisiche, valutando il percorso da affrontare, in termini di lunghezza e difficoltà, sulla base delle proprie capacità. Consiglio destinato soprattutto alle persone più anziane.
- Utilizzare calzature adeguate: andare in montagna a raccogliere funghi determina la necessità di utilizzare scarponi con suola tecnica, che garantiscono stabilità e aderenza, esattamente come quando ci si cimenta nei trekking. No agli stivali di gomma, anche su terreni apparentemente facili.
- Evitare di andare da soli: una tendenza dei cercatori di funghi è quella del muoversi in solitaria, soprattutto per mantenere segreti i propri luoghi di raccolta. Si tratta di una scelta che espone a rischio, quali ad esempio il ritrovarsi in difficoltà nel chiedere aiuto a seguito di un infortunio anche piccolo, come una frattura.
- Cellulare sempre acceso: anche se durante la raccolta può capitare di ritrovarsi senza copertura, è bene avere sempre con sé il cellulare acceso, per disporre di un canale di comunicazione attivo. Importante, prima di uscire di casa, è comunicare la propria destinazione, e il percorso previsto, a familiari o conoscenti ed evitare di variarlo in corso d’opera senza informare chi è a casa ad attendere il rientro. In questo modo, in caso di mancato ritorno, saranno le persone informate in partenza a contattare i soccorsi e avviare le operazioni di ricerca. Il numero da utilizzare in caso di emergenza è il Numero Unico per le Emergenze 112 (o 118 ove il N.U.E. ancora non sia attivo)
- Cosa fare se ci si perde? Restare calmi e non prendere decisioni affrettate quali l’avventurarsi alla cieca. Meglio cercare di tornare sui propri passi e, in caso di impossibilità nel ritrovare autonomamente il sentiero, fermarsi in un punto in cui sia presente copertura telefonica e allertare i soccorsi.
- Cosa non deve mancare nello zaino: andare per funghi espone agli stessi rischi di una escursione in quota. Nello zaino è bene inserire un kit di primo soccorso, un coltellino multiuso, un indumento caldo, una giacca impermeabile, un telo termico, una pila frontale, cibo e una idonea quantità di acqua.
Importante è in sintesi tenere a mente che in montagna l’imprevisto sia come i funghi: lo si può trovare dietro l’angolo.
“Il Soccorso Alpino e Speleologico invita tutti gli appassionati a vivere la stagione dei funghi con prudenza e consapevolezza – la raccomandazione del CNSAS - : solo così la ricerca di un cestino pieno può trasformarsi in una giornata di autentico piacere e non in un’emergenza."