Stambecchi: continua lo studio CAI. Serve l’aiuto di chi vive la montagna

Il Comitato Scientifico Veneto, Friulano e Giuliano del CAI rilancia l’invito a tutti gli appassionati di montagna: osservate, fotografate e segnalate gli stambecchi nei gruppi dolomitici di Antelao, Sorapis e Marmarole. Il progetto di studio partecipato, avviato nel 2022, entra nel vivo del terzo anno e punta al traguardo del 2026 con la pubblicazione dei risultati e la realizzazione di un documentario.

Ma il 2025 porta con sé una grande novità: il rafforzamento della colonia di stambecchi, reso possibile da un ambizioso intervento coordinato dalla Riserva di caccia di San Vito di Cadore, con il supporto scientifico dell’Università di Torino, il Comune di San Vito, la Provincia di Belluno e il patrocinio – tra gli altri – del CAI Veneto. Un’operazione impegnativa e delicata che, a 60 anni dalla prima reintroduzione, rappresenta una pietra miliare per la sopravvivenza dello stambecco in quest’area delle Dolomiti.

Parallelamente a questo studio, si affianca oggi anche una nuova ricerca scientifica dedicata al monitoraggio degli esemplari reintrodotti. Entrambi i percorsi, pur distinti, condividono un elemento essenziale: la Citizen Science, ovvero la partecipazione diretta dei frequentatori della montagna.

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Scopri lo stambecco, esempio di animale sopravvissuto all'estinzione

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Come contribuire

Se durante un’escursione vi capita di avvistare uno o più stambecchi nei gruppi montuosi dell’Antelao, Sorapis o Marmarole, potete dare un contributo prezioso:

• Per lo studio avviato dopo i rilasci del 2025 (guidato dalla Riserva di San Vito): inserite le vostre osservazioni e foto sulla piattaforma iNaturalist.

• Per il progetto CAI iniziato nel 2022, seguite le indicazioni fornite su sulla brochure di approfondimento.

Ogni segnalazione conta. Partecipare è semplice, gratuito e fondamentale per comprendere meglio le dinamiche di questa straordinaria specie simbolo delle Alpi.