Capanna Margherita © Wikimedia CommonsUn’occasione per immergersi nella storia di uno dei progetti più visionari del Club Alpino Italiano: la costruzione, nel 1893, della Capanna-Osservatorio dedicata alla Regina Margherita, sulla Punta Gnifetti del Monte Rosa, a 4560 metri di quota. Un rifugio, certo, ma anche un laboratorio scientifico pionieristico, che ancora oggi è il più alto osservatorio d’Europa.
L’idea di realizzare una struttura oltre i 4500 metri prese forma nel 1889, quando figli e nipoti di Quintino Sella, in occasione dell’Assemblea dei Delegati del CAI, proposero la costruzione di una “capanna-osservatorio” in alta quota. Il libro di Mattia Sella ripercorre con precisione storica e vivacità narrativa le fasi della progettazione e realizzazione della struttura, inaugurata nel settembre del 1893, pochi giorni dopo la visita della stessa Regina Margherita.
Protagonisti di questa impresa furono figure di spicco dell’alpinismo, della scienza e dell’economia dell’epoca: l’ingegnere Gaudenzio Sella, figlio di Giuseppe Venanzio e fratello di Quintino, che in quegli anni guidava la neonata banca “Gaudenzio Sella & C.i”; il barone Luigi de Peccoz di Gressoney; Alfonso Sella, professore all’Istituto di Fisica di Roma; il fisiologo Angelo Mosso. Accanto a loro, altri scienziati di fama: Pietro Blaserna, Pietro Tacchini, Francesco Porro. E ancora i nomi del CAI, come Francesco Gonella e Antonio Grober.
Il libro si basa su fonti d’epoca, lettere private e periodici del Club Alpino Italiano, restituendo una narrazione corale e appassionata che intreccia scienza, alpinismo e visione umanistica. Una storia che prosegue con la nascita, nel 1907, dell’Istituto Angelo Mosso al Col d’Olen, punto di riferimento per la ricerca medica e ambientale, strettamente connesso alla Capanna-Osservatorio.
L’incontro del 5 giugno sarà a ingresso libero fino a esaurimento posti.