Tenerife si tinge di bianco: lo spettacolo del vulcano Teide visto dallo spazio

La tempesta Emilia ha portato la neve sulle isole Canarie, con accumuli oltre il metro. Un evento eccezionale, di cui ci regalano una immagine unica nel suo genere i satelliti del programma Copernicus.
L'immagine del giorno condivisa il 18.12.2025 dal programma Copernicus mostra il vulcano Teide imbiancato © European Union, Copernicus Sentinel-2 imagery

L’immagine del giorno, condivisa il 18 dicembre 2025 dal programma europeo Copernicus, ci offre una visione insolita del Parco Nazionale del Teide, a Tenerife, l’isola più grande dell’arcipelago delle Canarie. Grazie allo sguardo dei satelliti Sentinel-2, possiamo ammirare la vetta più alta della Spagna, il vulcano Teide (3.715 m), completamente ammantata di neve. Un evento raro, che ha trasformato radicalmente il volto dell'isola, generalmente associata a un clima di eterna primavera.

 

La Tempesta Emilia: una nevicata storica sulle Canarie

Quella visibile nello scatto acquisito il 15 dicembre dai satelliti del programma europeo Copernicus, non è una semplice imbiancata. La Tempesta Emilia, che ha investito l'arcipelago delle Canarie tra il 12 e il 14 dicembre, è stata un evento meteorologico di portata eccezionale per queste latitudini. Con accumuli che hanno raggiunto i 1,5 metri di neve, si tratta della nevicata più abbondante registrata sull’isola nell'ultimo decennio.

L’episodio si inserisce in una storia di eventi rari ma spettacolari. Una testimonianza lontana arriva da Plinio il Vecchio. che nella sua opera Naturalis Historia citò l’isola come “Ninguaria", da nix, nivis (neve), per il candore delle sue vette. In tempi più moderni, il record storico di nevicata risale al 1979, quando si toccarono i tre metri di accumulo. Dopo un inverno, quello del 2023, drammaticamente povero di precipitazioni nevose, il ritorno di una nevicata così massiccia rappresenta un segnale vitale per le riserve idriche dell'isola.

L'immagine diffusa da Copernicus utilizza una combinazione di bande spettrali definita in "falsi colori". Questa tecnica non è un semplice filtro estetico, ma uno strumento scientifico fondamentale per l'osservazione della Terra. 

Mentre l'occhio umano potrebbe confondere le nuvole bianche con la neve, i sensori dei satelliti Sentinel-2 catturano frequenze nell'infrarosso a onde corte. In questa particolare modalità di visualizzazione, la neve e il ghiaccio appaiono in tonalità di azzurro e ciano acceso, poiché assorbono fortemente la radiazione infrarossa, mentre le nuvole rimangono bianche o grigie, rendendo immediata la distinzione del manto nevoso. Al contempo, la vegetazione e le formazioni rocciose risaltano con contrasti netti, permettendo di mappare con precisione lo stato del suolo. 

Come sottolineato dagli esperti del programma Copernicus, i dati forniti da questa tipologia di immagini satellitari rappresentano un valido supporto per i gestori del Parco. In caso di eventi meteorologici rari, come la nevicata dei giorni scorsi. Consentono infatti di “monitorare l'estensione della neve, valutare le condizioni di sicurezza e monitorare l'impatto degli eventi meteorologici estremi sugli ecosistemi montani sensibili”.

 

Il Parco Nazionale del Teide: un tesoro dell'umanità

Sotto la coltre bianca, che nello scatto satellitare ricopre la natura del Parco del Teide come un candido lenzuolo, si cela uno dei paesaggi vulcanici più spettacolari e studiati della Terra.

Dichiarato Patrimonio dell'Umanità UNESCO nel 2007, il Parco Nazionale del Teide è un vero santuario geologico e biologico. Il Monte Teide, con i suoi 3.715 metri di altitudine, non rappresenta solo la cima più alta della Spagna, ma è il terzo vulcano più imponente al mondo se misurato dalla sua base, posizionata sul fondo oceanico. In questa classifica è superato soltanto dai giganti hawaiani Mauna Kea e Mauna Loa, che si elevano per circa 10.000 metri dal fondale del Pacifico.

A renderlo speciale, oltre alla sua ingente altezza, è la sua ombra. Il Teide proietta infatti quella che è considerata l'ombra più lunga del mondo proiettata sul mare. Al tramonto e all'alba, l'ombra del vulcano si allunga per chilometri sull'Oceano Atlantico, arrivando quasi a toccare l'isola di La Gomera. La cosa incredibile è che, a causa della prospettiva, la sua ombra appare perfettamente piramidale, anche se la cima del vulcano, di fatto, non è una piramide regolare.

Il Teide è inoltre un sito di fondamentale importanza per l'astrobiologia. A causa delle somiglianze tra le condizioni ambientali e geologiche che caratterizzano il Parco e quelle presenti su Marte, NASA e ESA (Agenzia Spaziale Europea) utilizzano spesso l'area per testare i rover destinati alle missioni sul Pianeta Rosso.

L’area protetta, che si estende per circa 190 chilometri quadrati, pari a circa il 10% dell’isola di Tenerife, ospita habitat unici e specie endemiche adattatesi a vivere tra colate laviche e crateri millenari. Ne sono esempi la Viperina rossa di Tenerife (Echium wildpretii), pianta endemica che produce una lancia di fiori rossi che può raggiungere e superare i 2 metri d'altezza, o la viola del Teide (Viola cheiranthifolia), la pianta che fiorisce più in alto di tutta la Spagna. La si può trovare esclusivamente nel Parco Nazionale del Teide, a partire dai 2.500 metri fino quasi alla cima del vulcano. 

Lungo le pendici del vulcano, la vegetazione ha sviluppato adattamenti straordinari per sopravvivere a significative escursioni termiche: sbalzi che possono superare i 20°C tra il giorno e la notte, oltre al passaggio dai torridi calori estivi ai rigidi inverni innevati. Nevicate eccezionali, come quella portata dalla Tempesta Emilia, contribuiscono a ricaricare le riserve idriche della regione, assicurando a queste specie l'idratazione necessaria per affrontare le calde estati delle Canarie.