La famiglia Caldwell
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La famiglia CaldwellEssere genitori oggi e riuscire a fare praticare vita outdoor ai figli non è semplice, soprattutto per chi abita in città e ha carenza di spazi all'aperto dove i bambini si possono muovere in autonomia. C'è chi si rassegna a forme di socialità meno dinamiche e chi si arrende agli smartphone, ma c'è pure chi prova a ritagliare per la famiglia soluzioni diverse, in maniera anche eclatante.
Tra i sostenitori di uno stile di vita orientato alla natura, anche gli alpinisti di una certa fama non sono esenti dalle problematiche quotidiane del conciliare la genitorialità con le proprie convinzioni. Tommy Caldwell, per esempio, ha raccontato la propria esperienza in un articolo pubblicato per uno dei suoi sponsor di più lunga data, regalando interessanti spunti di riflessione e citando alcune storie che a sua volta lo hanno ispirato. "Esiste una controcultura di genitori che reagiscono, alcuni potrebbero dire anche in misura estrema. Personalmente, sono assolutamente d'accordo. Dopotutto, i miei genitori sono stati i primi a mettere in pratica questa mentalità. Ho scalato la Devils Tower a 4 anni e a 12 scalavo vere e proprie big wall alpine. All'epoca, la gente pensava che mio padre fosse completamente fuori di testa per aver messo i suoi figli in un tale pericolo. (...). Becca e io abbiamo fatto del nostro meglio per portare avanti questa mentalità. I nostri figli hanno trascorso gran parte della loro vita in un furgone. Li portavamo negli zaini da neonati mentre facevamo sci alpinismo e oggi arrampichiamo con loro il più spesso possibile". Ed è qua che viene il bello, perché Tommy spiega come i lori figli non vivano tutto questo come qualcosa di speciale o particolarmente entusiasmante e che "spesso preferirebbero stare a casa e rilassarsi. A volte ci chiediamo se non li stiamo solo logorando. Becca ed io tentenniamo tra il lasciarli trovare la gioia nel "disaster style" da soli o guidarli ad acquisirne il gusto. Come la maggior parte delle cose nella vita, cerchiamo di trovare un equilibrio".
Caldwell prosegue poi a elencare alcune "case stories", come quella della famiglia Sao-Burwick, che vive navigando nei mari dell'emisfero australe, ma anche quella di Leo Houlding: lo scalatore britannico ha adottato uno stile di vita dissoluto e sprezzante del pericolo nella sua giovinezza, ma oggi è riuscito ad addomesticare la propria indole fino ad armonizzarla con la vita di famiglia: ha una moglie, Jessica e due figli, Jackson e Freya (di 8 e 11 anni), che hanno scalato El Capitan con mamma e papà. Il "disaster style" è diventata una vera e propria definizione di uno specifico modo di educare i figli ed è è anche parte del titolo di una video serie. Si chiama Parenting: disaster style e racconta la storia della famiglia Hart-Turgeon, impegnata in una vita avventurosa e ovviamente ricca di arrampicata con due bambini. Che siate in cerca di ispirazione o di semplice consolazione, buona visione!