Tre film per viaggiare nel tempo tra le vette delle Dolomiti

Tre film disponibili su InQuota.tv che regalano un viaggio nel tempo tra le vette dolomitiche, dal Campanile Basso in compagnia del leggendario Cesare Maestri ai Viaz bellunesi, passando per la parete sud della Tofana di Rozes nel ricordo delle sorelle Eötvös.
Dolomiti di Brenta - Foto di Luca Andreoli da Pixabay © Luca Andreoli da Pixabay

Le Dolomiti, patrimonio UNESCO e scenario di ineguagliabile bellezza, si ergono come cattedrali di roccia nella parte orientale delle Alpi italiane, plasmando un paesaggio che incanta e intimorisce. La loro maestosità, fatta di pareti verticali, guglie affilate e creste imponenti, esercita da sempre un fascino irresistibile sull'animo umano. 

Sono proprio questi giganti di pietra che hanno attirato e continuano ad attirare generazioni di alpinisti, spinti dal desiderio di superare i propri limiti e di misurarsi con la montagna. Le Dolomiti rappresentano da generazioni un laboratorio naturale in cui mettersi in gioco. Su quelle pareti dall’aspetto lunare sono state tracciate vie mirabili, anche di estrema difficoltà, alcune delle quali hanno segnato la storia dell’alpinismo. È in questo scenario, dove la bellezza incontra la sfida e la storia si fonde con l'avventura, che si muovono le storie dei tre film di cui vi consigliamo la visione. 

Tre avventure che consentono di intraprendere un viaggio nel tempo tra le vette delle Dolomiti. Si parte con una leggenda dell'alpinismo, la guida alpina Cesare Maestri, il “Ragno delle Dolomiti”, ricordato come grande alpinista e fiero partigiano, che nella pellicola “Storie di montagna – Cesare e Luciano” svolge il ruolo di narratore. Attraverso la sua voce, si ha modo di scoprire un capitolo drammatico della sua storia alpinistica: la salita sulla parete nord-ovest del Campanile Basso, tentata nel 1954 con l’amico Luciano Eccher. A causa di una caduta in parete, Eccher rimase appeso alla corda che lo teneva legato al compagno, e con il buio in arrivo, invitò l’amico a tagliarla e portarsi in salvo. Una idea che non piacque affatto a Maestri, che fu in grado infine di salvare entrambi. Un episodio diventato simbolo dell'etica e della solidarietà in montagna.

Il secondo film, “Eotvos Expedition” è il racconto di una avventura al presente, vissuta sulle tracce del passato. Una rievocazione, con attrezzatura dell’epoca, della prima salita della parete sud della Tofana di Rozes, realizzata a inizio XX secolo dalle figlie del barone Loránd Eötvös. Per chiudere, una storia tutta al presente, raccontata nella pellicola “Come i camosci”, ambientata sui Viàz, sentieri particolarmente esposti delle Dolomiti Bellunesi, che si sviluppano lungo le cenge e i ballatoi delle pareti rocciose, un tempo utilizzati da cacciatori e contrabbandieri, e oggi scenari perfetti per chi voglia salire in quota con la leggerezza e l’agilità del camoscio.

 

Storie di montagna – Cesare e Luciano

di Giorgio Salomon

Due amici giocano per le strade dei “casoni” di Trento con gli occhi rivolti alle montagne. Dopo qualche anno si ritrovano spesso insieme sulle vette a scalare. E non sono più giochi. Come quel giorno del 1954 in cui Cesare guida Luciano in una sfida che si rivelerà molto complicata. Questo filmato è il ricordo, direttamente dalla voce di Cesare Maestri, di una scalata drammatica sul Brenta con l’amico Luciano Eccher. Un’esperienza di alpinismo estremo, di rischio, di aiuto che è diventata storia della montagna.

Cesare Maestri e Luciano Eccher, frame da "Storie di montagna - Cesare e Luciano"

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Eotvos Expedition

di Bence Kàtai

All’inizio del XX secolo, due sorelle decidono di seguire la loro vocazione. Le figlie del barone Loránd Eötvös, un famoso fisico, aprirono nuove vie sulle Dolomiti. 120 anni fa furono le prime a scalare la parete sud della Tofana di Rozes, alta 800 metri, che ancora oggi rappresenta una sfida notevole. Oggi, i protagonisti del film tentano di seguire le loro orme: si recano in Italia e provano a scalare le stesse pareti delle due baronesse, utilizzando la stessa attrezzatura da arrampicata che usavano allora.

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Come i camosci

di Alessio Salvini

Il camoscio si muove agilmente sui pendii verticali in montagna senza fare passi falsi. Nelle Dolomiti Bellunesi anche l’uomo prova a fare lo stesso percorrendo i Viàz, esposti sentieri un tempo usati da cacciatori e contrabbandieri.

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