Bosco del Trentino attaccato dal bostrico - Foto Archivio Ufficio Stampa PAT
Gallerie del bostrico - Foto di Mario da Pixabay
Bostrico - Foto di Gilles San Martin from Namur, Belgium - Wikimedia Commons CC BY-SA 2.0
Foto di Marek Matecki da Pixabay
Bostrico - Foto di Gilles San Martin from Namur, Belgium - Wikimedia Commons CC BY-SA 2.0
Foto di janakudrnova da PixabayL'emergenza bostrico in Trentino non è ancora finita, ma la fase più critica e acuta è stata superata. A decretarlo è la Giunta provinciale di Trento, in occasione della approvazione della terza revisione del Piano bostrico. Il Piano, redatto e approvato per la prima volta nel giugno 2022, e oggetto di due successive revisioni, nasce con l’obiettivo di definire le strategie per monitorare e contenere la diffusione del bostrico tipografo (Ips typographus). Un insetto che ha causato ingenti danni alle foreste del Trentino, specialmente dopo la tempesta Vaia del 2018.
Si tratta infatti di un coleottero che, in condizioni normali, svolge un ruolo ecologico utile, attaccando le piante più deboli, vecchie o malate, contribuendo al ricambio della foresta. La tempesta Vaia, che ha colpito duramente il Nord-Est d'Italia tra il 27 e il 30 ottobre 2018, con raffiche di vento oltre i 200 kmh, ha abbattuto una enorme quantità di alberi, creando condizioni ideali per la proliferazione dell'insetto. Avendo infatti a disposizione una ingente quantità di cibo, il bostrico ha iniziato a riprodursi in maniera esponenziale, passando da una presenza endemica, dunque normale, a una fase epidemica. Tale incremento in presenza, ha comportato anche il diffondersi del bostrico anche a piante in piena salute.
Verso l'uscita dall'emergenza bostrico
I dati più recenti indicano, fortunatamente, un netto rallentamento nella diffusione dell’insetto. Solo il 18% delle trappole della rete di monitoraggio ha superato la soglia critica delle 8.000 catture, oltre la quale si identifica una fase epidemica. Un valore decisamente più contenuto rispetto agli anni passati, in cui le percentuali si aggiravano tra 75 e 85%.
Anche il volume del legname colpito dall’insetto si è ridotto sensibilmente nell’arco di 3 anni, passando da un valore di 580.000 metri cubi (stagione 2023-2024) a 250.000 metri cubi (stagione 2024-2025). Le superfici danneggiate si sono ridotte da oltre 2200 ettari a 875 ettari.
Come evidenziato dalla Provincia Autonoma di Trento, nel comunicato stampa di annuncio della terza revisione del Piano, “il calo è legato sia al naturale decorso delle infestazioni – con aumento della competizione intraspecifica e dell’impatto degli antagonisti naturali – sia all’andamento meteorologico del 2024, caratterizzato da primavera ed estate fresche e piovose, condizioni sfavorevoli allo sviluppo del bostrico”.
La nuova revisione provvede ad aggiornare le strategie del Piano, tenendo conto dei nuovi dati relativi all’epidemia. In considerazione dell’evoluzione generale della situazione sul territorio provinciale, la Giunta provinciale ha ritenuto opportuno rimuovere il blocco di nuove autorizzazioni al taglio di piante verdi. Vi sono però aree, in particolare i distretti di Cavalese e Primiero, che mostrano livelli stabili ed elevati di cattura degli insetti. Pertanto, è previsto che in queste aree venga mantenuta alta la guardia.
Rimangono attive tutte le altre misure di prevenzione e lotta definite in precedenza. La strategia principale di lotta al bostrico, prevista dal Piano, è di individuare il prima possibile le piante attaccate dal bostrico per poi abbatterle e rimuoverle dal bosco rapidamente. Si continuerà inoltre a monitorare la diffusione dell’insetto mediante uso di trappole a feromoni.
A livello amministrativo, vengono mantenute le semplificazioni burocratiche per i proprietari forestali, al fine di velocizzare gli interventi di taglio e rimozione del legname.
I danni da bostrico in Trentino
L’emergenza bostrico, in fase di rallentamento, è esplosa in Trentino dopo la tempesta Vaia, ma tale evento calamitoso non ha rappresentato l’unico fattore alla base della proliferazione incontrollata dell’insetto. L’epidemia da bostrico è stata infatti favorita dalle particolari condizioni climatiche, con inverni miti, non in grado di arrestare la proliferazione stagionale dell’insetto, e estati calde e secche che, oltre a promuovere ulteriormente i cicli riproduttivi del bostrico, hanno indebolito gli alberi ancora in piedi, rendendoli più vulnerabili all'attacco.
I danni del bostrico in Trentino sono stati massicci e profondi. L’insetto è infatti abile nello scavare complesse gallerie sotto la corteccia, interrompendo il flusso della linfa e portando l'albero alla morte in breve tempo. Le stime più recenti indicano che l'insetto abbia danneggiato oltre 2 milioni di metri cubi di legname, interessando un’area pari a circa 13.422 ettari di bosco.
La perdita della copertura forestale ha aumentato il rischio di dissesto idrogeologico, oltre a compromettere le funzioni stesse dei boschi, dall’assorbimento di anidride carbonica all’essere “casa” per innumerevoli specie, animali e vegetali.
L’augurio è che la via di uscita dall’emergenza non sia poi così lontana, e che si possa ricominciare a investire nel ripristino degli ecosistemi danneggiati.