La cordata sullo Spantik © Muizz Ud DinnLa cordata franco-pakistana composta da Mathieu Maynadier e Muizz Ud Dinn ha aperto una nuova via sulla cresta est dello Spantik (7029 metri), in Karakorum. Scalato la prima volta nel 1955 da una spedizione tedesca per la cresta sud-est, lo Spantik è stato poi salito anche per la sud (1978) e per il pilastro nord-occidentale (o pilastro d'oro), scalato dai britannici Mick Fowler e Victor Saunders nel 1987. La cresta est è rimasta però inviolata fino al 13 giugno di quest'anno, quando Maynadier e Ud Dinn non hanno raggiunto la vetta - mancata solo per 50 metri, 28 per il gps- ma sono riusciti comunque a disegnare una bella linea dopo una battaglia di 4 giorni.
I due alpinisti hanno chiamato la loro nuova via Zindabad (che significa lunga vita in urdu) e hanno gradato l'ascesa di 1.800 metri come M5, A1, 80°. "Abbiamo trascorso 25 giorni in montagna, 10 dei quali al campo base, in attesa di una finestra meteo che si mostrava incerta. Quando finalmente si è aperta, abbiamo attaccato" ha spiegato Muizz.
Il team ha lasciato il campo base situato a quota 4200 metri il 9 giugno. Il tentativo li ha portati fino a soli 30 metri dalla vetta, ma il forte vento e grossi accumuli di neve hanno impedito ai due l'assalto alla vetta. “Abbiamo preso la difficile decisione di tornare indietro, ma l'importante è stato arrivare fino a dove siamo riusciti, facendo quello che abbiamo fatto” ha spiegato Ud Dinn. La salita aveva richiesto tre bivacchi: collegando la loro nuova linea alla via normale dello Spantik, i due alpinisti hanno completato la discesa con un ulteriore pernotto a 5.800 metri. Dopo un giorno e mezzo, i due sono tornati al campo base, cinque giorni dopo la partenza.
La salita è durata quattro giorni © Muizz Ud DinnSecondo Maynadier, il momento cruciale è arrivato all'ultimo giorno di salita: due tiri misti con difficoltà M5, dove il granito ricoperto di ghiaccio ha richiesto un delicato lavoro di piedi e un preciso utilizzo della piccozza. Inoltre, i due hanno dovuto superare un tratto di artificiale con difficoltà A1, su roccia strapiombante. I primi due giorni di salita sono stati caratterizzati da meteo buono, ma le condizioni sono peggiorate al terzo e quarto, quando intense nevicate hanno ricoperto la cresta, rallentando la progressione. Il bivacco finale a 6.700 metri è stato particolarmente duro e le condizioni della neve in prossimità della vetta hanno consigliato al team di limitare il rischio e rientrare.
Maynadier è una guida alpina francese di 38 anni con grande esperienza internazionale. Tra le sue ultime salite più importanti, nel 2023 ha aperto con Simon Gietl e Roger Schaeli la via Goldfish (800 m, M6+, A1) sulla parete sud-orientale del Meru South (6570 metri), in India. Muezz Ud Din invece era alla prima salita di un certo tenore, ma ha stupito il compagno per la determinazione e le capacità mostrate. Il suo obiettivo ora è diventare la prima guida d'alta quota pakistana.
la linea di salita © E. Maynadier