Varallo celebra il CAI con una targa nel cuore della città

Il Comune di Varallo (Valsesia) celebra i 158 anni della locale sezione CAI con una targa nel centro cittadino, simbolo del profondo legame tra la città e la montagna.
Un momento della cerimonia di inaugurazione della targa dedicata al CAI Varallo

Mercoledì 19 giugno 2025, il Comune di Varallo (Valsesia) ha reso omaggio alla propria sezione del Club Alpino Italiano con l’inaugurazione di una targa commemorativa, posata nel cuore cittadino, proprio di fronte al Municipio. Un gesto carico di significato per celebrare i 158 anni di storia del CAI Varallo, terza sezione fondata in Italia dopo quelle di Torino e Aosta.

L’iniziativa, fortemente voluta dal presidente della sezione locale Piero Carlesi e condivisa con entusiasmo dal sindaco Pietro Bondetti, suggella in modo tangibile il profondo legame tra la città e il sodalizio. “Non un luogo qualunque” ha dichiarato Carlesi, “ma proprio nel centro di Varallo, davanti al Municipio: una posizione simbolica che sancisce l’unione tra comunità e montagna”.

Alla cerimonia hanno partecipato oltre sessanta persone tra soci, ex presidenti, delegati e rappresentanti delle sezioni vicine – Ghemme, Grignasco, Borgosesia, Scopello, Alagna e Valsessera – tra i partecipanti anche il Presidente Generale Antonio Montani che ha sottolineato con emozione l’importanza dell’evento: “Un’iniziativa che dà lustro non solo a Varallo, ma a tutto il sodalizio”.

Benedetta da don Roberto, parroco di Varallo, la targa reca l’iscrizione “CAI Varallo – dal 1867” e vuole essere non solo un segno di memoria, ma anche uno stimolo a guardare al futuro. Perché la storia della montagna, come quella del CAI, continua a camminare passo dopo passo, con passione, spirito di servizio e amore per l’ambiente.

Durante il suo intervento, il sindaco Bondetti ha ricordato con orgoglio l’impegno della sezione varallese a favore del territorio e delle sue tradizioni montane. In particolare, ha citato il recente progetto – in collaborazione con la Fondazione Dufour – per la creazione di un itinerario a tappe tra Varallo e Alagna, che sarà presentato il 29 giugno alla Festa dello Sport. Il primo cittadino ha concluso con un richiamo al fondatore del CAI, Quintino Sella, e al motto “Excelsior!”, ancora oggi guida e ispirazione.

Uno dei momenti più commoventi della cerimonia è stato il saluto a Ovidio Raiteri, 98 anni, memoria storica del CAI varallese e tra i fondatori del Soccorso Alpino Nazionale. Raiteri, insignito della medaglia d’oro del CAI, ha partecipato all’evento accompagnato dal figlio, anch’egli ex presidente della sezione, ricevendo l’abbraccio affettuoso della comunità.

La targa

Una storia lunga 158 anni

Fondata nel 1867, la Sezione CAI di Varallo è una delle più antiche d’Italia. Nata in un periodo di fermento culturale e alpinistico, ha visto tra i suoi protagonisti figure straordinarie, tra cui proprio Quintino Sella, politico, scienziato e appassionato alpinista, originario di Biella ma profondamente legato a queste montagne.

Nel corso degli anni, la sezione varallese ha promosso l’escursionismo, l’alpinismo e la cultura montana, diventando un presidio importante nella tutela dell’ambiente alpino e nella trasmissione dei valori della montagna. Dal primo rifugio alle grandi traversate, dalle attività giovanili alle collaborazioni con scuole e istituzioni locali, il CAI Varallo è oggi un punto di riferimento per tutta la Valsesia.

A guidare oggi la sezione è Piero Carlesi, giornalista e autore di numerose pubblicazioni dedicate all’alpinismo e alla montagna in generale. Dopo un lungo percorso all’interno del Club Alpino Italiano – da vicepresidente regionale a consigliere nazionale e direttore generale – Carlesi ha scelto di impegnarsi pienamente nella realtà varallese, senza ovviamente tralasciare l'impegno scientifico. Carlesi è infatti l'attuale presidente del Comitato Scientifico Centrale del CAI. “La targa rappresenta un sogno personale e collettivo” ha detto nel suo discorso. “Il riconoscimento del valore umano, culturale e sociale del CAI in Valsesia”.