Via Camilla al Ciampanil de Val per Armin Senoner

Aperta in solitaria e liberata a primavera di quest'anno, presenta un'arrampicata mai banale su difficoltà tra VI e VII grado. "Mi piace trascorrere del tempo sulla roccia da solo"
Via Camilla, la nuova creazione di Armin Senoner © A. Senoner

Tra l’autunno dell’anno scorso e la primavera di questo 2025, Armin Senoner  ha aperto in Vallunga, vicino a Selva di Val Gardena, la via Camilla, dedicata a sua figlia. L’itinerario si sviluppa su 250 metri, 7 tiri, con difficoltà massime nell’ordine del VII grado. “L’arrampicata è varia e mai banale: placche tecniche, fessure, diedri e un tetto fisico nel sesto tiro. Il tutto su una parete defilata, immersa nel silenzio e nella bellezza della Vallunga, che è una sorta di Val di Mello costellata di torri. È lunga 6 chilometri e ho aperto questa via sulla seconda torre: rimane un po' nascosta e si presta a essere arrampicata nella stagione più calda, tra giugno e settembre".

La logica della chiodatura è stata quella di utilizzare chiodi (tranne che per le soste, a resinati con anello), seguendo le possibilità che la roccia offre. "Ho aperto diverse vie in questa valle, la prima una decina di anni fa, si chiama Mirko. In quel caso si tratta di una via a spit, perché ho cercato la linea più bella e infatti la difficoltà è di 7b/7c. Ma come per altre vie aperte - diverse con Ivo Rabanser- in questo caso ho utilizzato chiodi. La spaziatura comunque non è mai eccessiva, la qualità della roccia buona, anche se non siamo in Marmolada". Per la discesa le calate sono 5 da 50 metri fino alla base.
Il lavoro fatto è stato tanto: "L'ho aperta dal basso, sono andato su una decine di volte perché magari seguivo una linea e poi dovevo ricredermi. Ho fatto tutto da solo perché andare da solo mi permette di prendermi il mio tempo, posso stare tutto il tempo che voglio. È un lavoro faticoso fisicamente, mi sono portato su anche il soffiatore, ho fatto tanta pulizia. La progressione quindi è stata abbastanza lenta".

Finite le fatiche, Armin è tornato per liberarla. Il nome della via è una dedica alla figlia più grande (4 anni), ma a soli 10 metri di distanza c'è n'è un'altra (grado 7b+) che si chiama Gaia, come la piccola di 2. "E poi in valle ci sono tutte le vie di Ivo, anche lui ne ha dedicate a moglie e figli. Si è dato da fare e io non volevo essere da meno" scherza Armin.

La via è protetta a chiodi © A. Senoner
Lo schizzo della via © A. Senoner