La campana con il ragno a 7 zampe
la topo della via
In scalata
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In scalataTutto è iniziato quasi per caso, in una chat fra amici senza programmi estivi definiti. Qualche limitazione familiare, impegni di lavoro e la voglia di rimanere in zona hanno fatto nascere un’idea: aprire una nuova via sul Pizzo d’Eghen, accanto a “Prigionieri dei Sogni”, la storica linea di Adriano Selva e Andrea Spandri. I protagonisti sono quattro Ragni di Lecco: Davide Pontiggia, Luca Gianola, Matteo Motta e Dimitri Anghileri.
L’avvicinamento non è dei più agevoli e la vicinanza della nuova via a “Prigionieri dei Sogni” ha imposto fin da subito un approccio rispettoso: stessa etica, stessa logica di apertura, cercando di essere all’altezza della storia della parete. “Lo stile di apertura è quello che piace a noi, dal basso col trapano e il cliff tra i denti cercando di spingere la libera il più possibile" spiega Luca Gianola. “Gli spaventi sono molteplici, il cliff che salta durante la chiodatura e il trapano che si incastra durante il recupero. Momenti indimenticabili uniti a continue prese in giro tra chi rischia e chi la ride spassosamente in sosta hanno reso queste giornate per noi indimenticabili. È motivo di grande soddisfazione per noi aver aperto una linea così su una delle pareti più selvagge di casa a sinistra della celebre Prigionieri dei sogni”.
Il progetto prende forma a metà giugno 2024, dopo un primo trasporto di materiale, parte l’apertura del primo tiro: una bella fessura seguita da un piccolo tetto, su roccia solida e arrampicata entusiasmante. Da lì in poi, il lavoro prosegue a più mani e a più riprese: ogni tiro viene pulito, chiodato e studiato con calma. Il secondo tiro si rivela il più impegnativo, con sezioni tecniche in placca e protezioni distanziate. Il terzo, vario e atletico, regala momenti di comicità involontaria – come il trapano bloccato in parete – e il quarto tiro, aperto a più riprese, porta verso la parte sommitale, dove la parete si abbatte.
A metà luglio del 2024 la via viene completata fino in cima, con due lunghezze più facili ma da proteggere con attenzione. L’autunno è dedicato alla libera: a settembre tutti i tiri vengono saliti in libera, e a novembre arriva anche la libera in “one push”. Nel complesso si tratta di un itinerario di 210 metri per 6 lunghezze di corda e 7a+ obbligato.
Il nome scelto, Via Ragni, è la naturale conseguenza: Gianola, Motta e Anghileri sono tutti membri dei Ragni e pochi giorni dopo la conclusione del progetto anche Pontiggia entra ufficialmente nel gruppo. Alla fine della via, per rafforzare l'identità del gruppo non un libro di vetta ma una piccola campana con inciso il ragno a sette zampe.