Vidi scala 'L'ombre du voyageur' a Salève e propone downgrade a 8b+

Charles Albert aveva risolto il problema a piedi nudi e senza ginocchiera, attribuendo un grado di 9a. "Con le scarpe diventa molto più facile ed è dannatamente bello" ha spiegato il climber trentino
Pietro su L'ombre du voyageur © IG Pietro Vidi

Pietro Vidi ha salito L’ombre du voyageur, il mitico boulder svizzero scalato da Charles Albert a Salève, non lontano da Ginevra, nel novembre di due anni fa. Il problema, della lunghezza di circa 10 metri, percorre una bella fessura e potrebbe essere quasi essere catalogato come una via sportiva. A suo tempo Albert lo aveva salito nel suo stile - senza scarpette e senza ginocchiera- in una sessantina di tentativi, rifiutando il grado di 9a+, ma considerando il tetto troppo duro per un 8c+ "Non è paragonabile ad altri che conosco". Charles aveva quindi proposto il grado di 9a, ma ora che Vidi lo ha scalato, è arrivato il downgrade a 8b+.

Il climber trentino non ha accennato nessuna polemica - è bene sottolinearlo-, ma ha semplicemente spiegato sui suoi social che "per questa via ho usato solo le scarpette (due scarpette, quattro ginocchiere e due guanti da fessura), e ho decisamente scalato qualcosa di completamente diverso da quello che ha fatto Charles. Non c'è dubbio che quello che ha arrampicato sia stato incredibilmente difficile e che abbia sicuramente ottenuto risultati atletici straordinari nel suo stile, ma con un po' di astuzia e questa attrezzatura il boulder diventa molto più facile". Pietro conta una decina di massi di grado 8c/8c+ all'attivo e in tre sessioni ha completato la salita. Ovviamente, come c'era da aspettarsi, il dibattito sui social riguardo al grado e al downgrade si è inevitabilmente, comunque, subito acceso, tra sostenitori e detratttori. Non manca anche chi ritiene che non sia possibile paragonare i due stili, proponendo di mantenere entrambe le valutazioni a seconda di come si voglia salire il masso. 

Vidi è rimato decisamente colpito dall'estetica e dallo sviluppo della via. "Il masso è comunque dannatamente bello (non avrei mai pensato di dirlo di una via di calcare), richiede tutto il repertorio della tecnica in fessura, le ginocchia sono dure e i movimenti fisici. Sicuramente una delle vie più uniche che abbia mai scalato!".

Vidi su Free lurking fear, a El Cap © IG Pietro Vidi

L'arrampicata di Vidi sta letteralmente esplodendo su diversi fronti: a dicembre dell'anno scorso ha ripetuto l'estrema trad Tribe di Jacopo Larcher a Cadarese, a maggio di quest'anno ha effettuato a El Capitan la prima ripetizione in libera di Free lurking fear (8a+), la via del 1976 di Dave Bircheff, Phil Bircheff e Jim Pettigrew, liberata solo nel 2000 da Beth Rodden e Tommy Caldwell.