www... e il sito non si apre

Esistono due "www": uno ci collega al mondo virtuale, l’altro, il Wood Wide Web, è una rete sotterranea di funghi e radici che permette agli alberi di comunicare e scambiarsi risorse e segnali.
Gli alberi devono essere in grado di sopportare anche le condizioni più avverse @Denis Perilli

www. Tre letterine, se così vogliamo chiamarle, che ci rimandano a un solo concetto e a un qualcosa che tutti conosciamo. È questa difatti la "parolina" magica che ci dà l’accesso a internet, ai siti web e a un’infinità di contenuti, foto, argomenti. Col www troviamo tutto ciò che ci serve.

Eppure esiste un altro www che quasi nessuno conosce e che nulla ha a che fare con smartphone, computer o chissà quale diavoleria tecnologica. E pensare che sta lì da chissà quanti milioni di anni. Bisogna effettivamente ammettere che è invisibile, impossibile da captare con i nostri sensi umani.

 

La rete degli alberi

Wood Wide Web, l’avete mai sentito questo abbinamento di parole? Tradotto in italiano significa letteralmente “Larga Rete del Bosco”. Cosa sarà mai? È semplicemente, si fa per dire, una rete attraverso cui gli alberi di un bosco comunicano fra loro.

Dobbiamo immaginare una fitta quanto grande e complessa rete di fili che stanno sotto al terreno boschivo coinvolgendo radici e i miceli e le ife di funghi simbionti, un intrico che raggiunge direttamente o indirettamente tutti gli alberi. Ma cosa succede là sotto? Avvengono scambi continui di acqua, carbonio, nutrienti e addirittura dei segnali di difesa e avvertimento. Recenti studi dimostrerebbero come questo scambio nascosto possa avvenire anche fra specie diverse e a ben pensarci la cosa renderebbe tutto ancor più straordinario.

Al di sotto delle radici si apre un mondo in parte ancora sconosciuto @Denis Perilli

I già citati funghi risulterebbero dei complici perfetti. Barattano acqua, minerali e sostanze chimiche in cambio di zuccheri che, vista la loro incapacità di attuare la fotosintesi, non sono in grado di autoprodurre. Sarebbero loro i portatori di messaggi in caso di pericolo come ad esempio la presenza di attacchi da parte di parassiti.

I funghi, i complici perfetti degli alberi @Denis Perilli

 

Un’intelligenza diffusa e rispettosa

A differenza di quanto succede per gli animali che hanno un’intelligenza concentrata nel cervello e nel sistema nervoso (o in sistemi analoghi per gli invertebrati) gli alberi dimostrano di avere una sorta di “intelligenza sparsa” e incredibilmente composta dai contributi dei vari esemplari. Sembrerebbe quasi un “superorganismo”, una situazione simile a quella che si verifica nei coralli (che sono animali!).

Gli alberi sono saggi”, si sente spesso dire. Ed è vero! Verrebbe da pensare che gli esemplari più vecchi, in un’ottica di scambi e di sopravvivenza, siano i primi da eliminare, da sacrificare, da escludere dalla rete. E invece no! Gli anziani sono come dei registratori che portano l’archivio di tutti gli eventi passati, in grado quindi di comunicare tante cose. Hanno esperienza in poche parole, è logico quindi includerli e trattarli bene. Abbiamo da imparare.

Una cosa è certa: sappiamo poco, anzi pochissimo del mondo vegetale. Questa scoperta ci sta dicendo che sono degli esseri superiori, siamo noi che non abbiamo mai avuto l’umiltà e la capacità di capirli fino in fondo.

Gli abeti rossi crescono fitti nel loro habitat naturale. Più in alto solo i più forti riescono a sopravvivere @Denis Perilli