Yalung Ri. © Avia MeaContinuano senza sosta le operazioni di ricerca sul massiccio dello Yalung Ri, in Nepal, dove da giorni si cercano di rintracciare i dispersi, tra cui ancora un alpinista italiano, Marco Di Marcello. Gli alpinisti sono stati coinvolti in un distacco valanghivo registratosi nei giorni scorsi, che ha travolto le pendici della montagna. Per contribuire alle ricerche, sul campo è presente anche una squadra di soccorritori italiani coordinata da Manuel Munari, di AviA MEA. Gli italiani sul campo hanno operato nella giornata di ieri, 6 novembre, con due elicotteri per sorvolare le aree del ghiacciaio dove potrebbero trovarsi gli alpinisti. Durante i sorvoli sono stati utilizzati rilevatori RECCO, strumenti in grado di captare segnali da dispositivi riflettenti o da componenti metallici dell’attrezzatura. Nei giorni scorsi era infatti stato segnalato il ritrovamento di ramponi e indumenti attribuibili agli alpinisti dispersi e ha rilevato alcuni segnali compatibili con quelli dei dispositivi RECCO, individuando così possibili punti di interesse per gli scavi. A complicare però le operazioni sono le condizioni del ghiacciaio che restano estremamente difficili: in alcune zone si registra una coltre di fino a dieci metri di neve, che rallenta le operazioni.
Le operazioni sono condotte in stretto contatto con la Farnesina, il consolato italiano a Kathmandu e con il coordinamento tecnico della guida alpina e soccorritore Michele Cucchi. Munari, ha dichiarato che la squadra è pronta a intensificare le ricerche “non appena le condizioni meteo e di sicurezza lo permetteranno”, prevedendo il possibile impiego di un nutrito gruppo di personale locale per gli scavi mirati in caso di conferme sui segnali rilevati. Oggi le operazioni di ricerca dovrebbero concludersi.