La copertina del libro
Yvon ChouinardUn alpinista nomade, artigiano, spirito libero: così si presenta Yvon Chouinard, protagonista di una vita fuori dagli schemi e lontana dalle logiche del capitalismo tradizionale. A raccontarne la parabola personale e imprenditoriale è il libro Visionario ribelle, firmato dal giornalista del New York Times David Gelles, uscito il 23 settembre scorso (288 pagine, 19,90 euro, Limina Edizioni).
Chouinard non ha mai voluto diventare miliardario, eppure lo è diventato “per sbaglio”. Un paradosso che lo ha tormentato per anni: il denaro era, nelle sue parole, una blasfemia, un affronto al suo stile di vita. Solo trovando un modo radicale per restituire quella ricchezza ha trovato pace, rimediando a quella che definiva un’incredibile svista cosmica.
Nato da una famiglia di immigrati francocanadesi, Chouinard è cresciuto in California sentendosi un outsider: a disagio a scuola, incapace di inserirsi negli sport di squadra, timido con le ragazze, ma dotato di manualità e intelligenza fuori dal comune. Fin da bambino ha coltivato il legame con la natura, muovendosi con agilità tra acqua, alberi e rocce. Cacciatore, pescatore, surfista e soprattutto pioniere dell’arrampicata, ha fatto della vita all’aria aperta la sua ragione d’essere.
Il brand che l'avrebbe reso celebre a livello internazionale e, soprattutto, ricco, nasce quasi per caso: insieme alla comunità di dirtbagger - alpinisti nomadi e spiriti liberi - Chouinard aveva bisogno di abbigliamento e attrezzature adeguate per le proprie imprese. Quella piccola attività artigianale si è trasformata, nel tempo, in un’azienda di successo mondiale, senza mai rinnegare i principi fondanti: rispetto per l’ambiente, coraggio nelle scelte e libertà dal profitto come unico obiettivo.
Il volume di Gelles, definito da Al Gore “un libro unico, com’è unica la storia che racconta”, ripercorre le tappe di una vita fatta di avventure negli angoli più remoti del Pianeta e di ideali messi continuamente alla prova. Una biografia che diventa al tempo stesso un invito a ripensare il nostro rapporto con il denaro, il lavoro e la natura.