Il questionario "le Dolomiti che vorrei"

L'obiettivo del questionario è quello di analizzare il rapporto tra i giovani e la cultura di montagna per comprendere e analizzarne l'integrazione nella realtà dei territori
Un questionario dedicato ai giovani dai 18 ai 35 anni che vivono nei territori dolomitici. L'obiettivo della fondazione Dolomiti Unesco è quello di analizzare il rapporto tra i giovani e la cultura dolomitica, per comprendere e analizzare l'integrazione dei più giovani nella realtà dolomitica e soprattutto quanto quest'ultima sia importante nella visione del mondo delle giovani generazioni.

Parola ai giovani

Si parte con la conoscenza delle lingue e dialetti, tradizioni e riti, patrimonio naturale e geologico, l’artigianato  i suoni e i personaggi famosi che vivono in quei territori, passando per le modalità con cui vivere la cultura e il territorio. Dall’efficacia delle modalità con cui diffondere la cultura: festival, film e video documentari, mostre e campagne tematiche sui social. Fino alla partecipazione all’interno di associazioni culturali, scientifiche e di promozione territoriale. Allo stesso tempo, ai giovani viene richiesto di delineare le seguenti soluzioni, soprattutto per quanto riguarda le misure e le attività che i musei dell’area dolomitica devono mettere in campo per raccontare quei territori: dal tema dello spopolamento della montagna, dai nuovi modi di abitare la montagna, alle attività imprenditoriali, fino al cambiamento climatico e allo sviluppo sostenibile. Senza dimenticare la direzione da seguire per i musei dolomitici: maggiore presenza sui canali social, attività innovative di fruizione del patrimonio museale e una maggiore  collaborazione con altre realtà museali più famose. Infine, dai musei si passa alla qualità della vita in montagna. Dalla necessità o meno di potenziare i collegamenti viari, fino a promuovere iniziative che favoriscano l’abitare della popolazione più giovane, aumentare e migliorare i servizi e le infrastrutture. «I risultati dell’indagine saranno divulgati attraverso strumenti di comunicazione e ricerca scientifica», scrive la fondazione Dolomiti Unesco.