Appello per la tutela del fiume Tavo e del suo ecosistema

ABRUZZO
Fiume Tavo © Gino Damiani

Sei associazioni, tra le quali il Club alpino italiano con le tre Sezioni d’area (Farindola, Penne e Loreto Aprutino) sostenute dal Cai Abruzzo, insieme a WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, Italia Nostra e Gufi, rivolgono un accorato appello al Sindaco di Farindola affinchè intervenga a difesa del fiume Tavo (appello esteso a Prefetto, Soprintendenza e ai Sindaci di Montebello di Bertona e Penne). Le associazioni chiedono una moratoria immediata per evitare l’abbattimento degli alberi e l'uso delle ruspe lungo le sponde del fiume Tavo.

Area di interesse del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, nel territorio del Comune di Farindola (PE). A seguire il fiume Tavo origina il bacino artificiale “Riserva Regionale Lago di Penne”.

I CORSI D’ACQUA

«La vegetazione riparia, lungo i corsi d’acqua e nelle zone umide, è fondamentale per la salute degli ecosistemi fluviali. Distruggere le sponde e abbattere gli alberi ha conseguenze che vanno oltre il presente. Non solo si mette a repentaglio la biodiversità, ma si interviene sulla funzione idrogeologica e di sostegno delle sponde, riducendo la resistenza naturale alle inondazioni, inoltre viene compromessa la qualità dell'acqua».

TEMPO DI CORRIVAZIONE

«La presunta “pulizia” anche dal semplice punto di vista della sicurezza idraulica è fallimentare perché non risolve i problemi ma li trasferisce, aggravati, a valle ove la velocizzazione delle acque produce ingolfamenti e potenziali esondazioni, aumenta il potere erosivo della stessa che acquista forza e travolge ogni cosa, che, viceversa, non si verificherebbero con la vegetazione integra che frena l’impeto della corrente e con la lettiera, la presenza di alberi e vegetazione, che assorbono acqua trattenendola nel tempo, aumentando il cosiddetto tempo di corrivazione».

MISURE SI! MA SOSTENIBILI

Le associazioni sollecitano «l'adozione di misure di conservazione e regolazione sostenibili, come la riforestazione delle aree già danneggiate secondo il modello vegetazionale potenziale tipico locale e l'implementazione di barriere protettive per preservare le sponde naturali. È essenziale coinvolgere esperti tecnici ecologisti nella pianificazione di qualsiasi intervento futuro per garantire che siano adottate pratiche e soluzioni ecocompatibili, che consentano la sicurezza e il miglioramento della qualità di vita dei residenti, intervenendo oculatamente in questo periodo in cui la disponibilità di fondi lo permette».

FARINDOLA: PORTA DI ACCESSO ALLA MONTAGNA

Futuro e sorte dei paesi montani sono racchiusi nella qualità dell’ambiente e dei servizi ai cittadini. Farindola è un piccolo paese del Gran Sasso d’Italia dove troviamo una delle storie più sorprendenti della montagna. Si tratta di una rete di situazioni ambientali e sociali che si concentrano e sono osservabili e misurabili. Lo spaccato di tutto questo è emerso dal recente aggiornamento svolto dal Club Alpino Italiano, Commissione Abruzzo Tutela Ambiente Montano a Farindola, con convegno studio e sopralluogo nelle gallerie di captazione delle acque della Vitella d’Oro (23 settembre 2023). Al centro dell'attenzione proprio l'acqua, bene insostituibile alla vita, studiata attraverso il mondo ipogeo ed epigeo. Salutare acqua di montagna captata a beneficio di tanti e che disseta la comunità della Provincia di PescaraPrecedentemente, poco più di un anno fa, (29 luglio 2022) l'intera Amministrazione comunale riunita in Consiglio straordinario ha celebrato i 30 anni della reintroduzione del Camoscio d’Abruzzo (1992-2022) con "Farindola Capitale del Camoscio d'Abruzzo". Ed è una importante scelta collettiva, documentata da una interessante mostra, che ripercorre le vie del centro storico e completa il cerchio culturale dalla montagna al paese. Farindola è un prezioso tassello della reintroduzione del Camoscio sulle montagne d'Abruzzo, positivo atto faunistico riconosciuto di importanza europea.

RIVOLUZIONE IN MONTAGNA

Il paese di Farindola c'è, con tutte queste straordinarie risorse. Il futuro della montagna chiede che diventi più accogliente per sostenere chi ancora orgogliosamente ci abita. Ed è questo il sentiero giusto da percorrere. La Rivoluzione in Montagna è scientifica e tecnologica (con competenze, figure, strumenti e strutture) ed è vincente per le sue solide basi ambientali e culturali.

STRUTTURE STABILI

C'erano a Farindola 2 strutture d’eccellenza: l’OSSERVATORIO DI GEOLOGIA e la MOSTRA/LABORATORIO DEL CAMOSCIO D'ABRUZZO, frutto di appassionato lavoro sedimentato nel tempo. C'erano prima del terremoto (che ne ha sospeso le funzioni) e li rivogliamo con tutto il loro valore educativo, formativo e di accoglienza. La Sezione Cai di Farindola con il Cai Abruzzo, chiede questo a presidio della montagna, utilizzando prontamente le risorse assegnate e favorendo la normale presenza di studiosi, turisti, escursionisti e visitatori.

UN CAMBIO DI PROSPETTIVA

L’appello delle sei associazioni mostra un cambio di prospettiva per un approccio concreto e molto partecipativo, per unire tutti di fronte a obiettivi comuni: la tutela di biodiversità e habitat tutela anche le persone.
La Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS) delinea una visione di futuro e di progresso basata sulla sostenibilità, quale valore imprescindibile per affrontare e risolvere le sfide del nostro paese.

COMUNI E AREE PROTETTE INSIEME

I piccoli Comuni, con le loro diffuse frazioni, sono “terre alte” a presidio della Montagna, custodi di risorse ecosistemiche a beneficio di tutti, luoghi ideali di ricerca e studio, per azioni di mitigazione del cambiamento climatico, per un benessere che migliori la qualità della vita nel rispetto dell'ambiente.
Le Aree Protette messe a sistema e i siti di Rete Natura 2000, sono parte significativa di questo processo culturale e di regolazione.