Club alpino italiano Sardegna, il Comune di Onifai può inserire i suoi ...

SARDEGNA

Onifai, lente di ingrandimento del Club alpino italiano sulla rete dei sentieri nei territori pubblici del comune. Oltre cinquanta soci, provenienti da tutta l’isola, hanno battuto uno dei tanti percorsi, ancora visibili, lungo i costoni delle vecchie cave di granito verso l’obiettivo del pianoro di “Monte Gai”. A guidare il gruppone, la prima domenica di Ottobre, Salvatore Succu, sindaco del paese a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta, Aldo Loi, il giovanissimo escursionista Francesco Loi, con diversi soci dei centri vicini della baronia. 

Tra i partecipanti il Presidente regionale di Cai Sardegna Matteo Marteddu. Succu e Marteddu ad inizio escursione hanno con chiarezza espresso la volontà del Cai di porre in essere, coinvolgendo l’amministrazione comunale del piccolo centro, tutte le procedure previste dalla legge 16/2017 pe certificare il sentiero e collegarlo stabilmente col Sentiero Italia Cai.  Le aree del Comunale di Onifai sono infatti collocate centralmente rispetto al percorso del Sentiero Italia che qui arriva da Santa Teresa di Gallura, attraversa le alture di Irgoli sino al Tuttavista per proseguire verso Orosei, i Supramonti di Dorgali, Oliena, Orgosolo. 

Le risorse, o parte di esse, messe a disposizione del Gruppo Azione Locale anche per queste finalità, ha sostenuto il presidente regionale Cai Marteddu, con la partecipazione dell’agenzia Forestas e del Cai, possono costituire la base
immediata per inserire Onifai e le sue straordinarie potenzialità, all’interno del circuito certificato della Rete Escursionistica di Sardegna, con segnaletica secondo standard Cai e su tutti gli strumenti informatici che la regione va
predisponendo. 

Quegli antichi tratturi dei boschi di filliree, corbezzolo, lentisco e lecci, sostiene Marteddu, possono velocemente fare un salto di qualità. A breve verrà chiesto un incontro col Sindaco e l’amministrazione comunale. Il gruppone Cai di buon mattino raggiunge la località di “Locherie”, verso la finestra naturalistica di “Janna e sa Murta” con le monumentali rocce scolpite, paiono, da mano d’artista. 

Ricca d’acqua ancora “ Sa Untana ‘e janna”, sorgente antica di approvvigionamento idrico per intere generazioni di contadini. Ombrosi boschi di leccio sul sentiero “Pentulinu”, sa Untana e Boddo, e S’Eliche manna ‘e padente. Luoghi dove si intrecciano i sentieri e le carrarecce adibite per l’uso civico del legnatico. Su tracciati GAL dei decenni scorsi, ormai in disuso e lasciati morire, è faticosa l’ascesa verso Sos Campos de Monte Gai, con la Punta Sa Nuche a 526 m di altitudine da dove tutto appare sotto i piedi, Cedrino, Baronia bassa e il mare d’oriente con le sue spiagge. Accolgono gli escursionisti gli spazi della chiesa campestre “Santu Jann’ Istranzu” divenuta simbolo annuale delle “leve” del paese.