Escursionisti del CAI Parma in Ogliastra: canti della Resistenza, geme ...

SARDEGNA

Sono arrivati direttamente dalla nave, trenta escursionisti del CAI Parma, guidati da Fabrizio Russo, già dirigente nazionale, per rinnovare lo storico gemellaggio con il CAI Ogliastra. Ad accoglierli e condividere con loro l’itinerario, Martina Loi (Baunei) e Michele Arzu (Talana), affiancati da Matteo Marteddu, rappresentante del CAI Sardegna e del direttivo regionale.

La mattina del 25 aprile, in un silenzio carico di significato, le voci dei partecipanti hanno intonato “Bella ciao” sulle asperità calcaree della Grotta Donini, affacciandosi su Punta Cucuttos e sul canyon di Gorroppu. Un momento di memoria e condivisione, in un contesto naturale di straordinaria bellezza.

Il gruppo ha esplorato i sentieri tra Campu Oddeu e il rifugio Lampathu, marchiato CAI, nell’ambito di una collaborazione sempre più salda. Per il CAI Ogliastra si è trattato di una sorta di prova generale in vista di un passaggio importante: il 29 aprile, il Comitato Regionale CAI sarà chiamato a deliberare l’avvio del percorso di autonomia della Sezione da Nuoro, con la costituzione ufficiale della nuova Sezione CAI Ogliastra.

Sotto i lecci, tra ginepri e corbezzoli, la colonna degli escursionisti ha percorso sentieri ben tracciati e mantenuti grazie all’impegno della Direzione Forestas di Lanusei, con una segnaletica orizzontale e verticale conforme agli standard CAI. Le tappe principali hanno incluso cuile Ortorani, Genna Orteddulai, Bruncu Luttulie e Sa Terra Ona, fino alle caratteristiche architetture dei cuiles di Cucutos, Pittu e Ruta, Mufrones, testimoni silenziosi di un passato fatto di pastori, economie di sussistenza e ferite ambientali inflitte dall’industria del carbone.

Non è mancata l’esplorazione della grotta Olbisi, resa possibile grazie all’esperta guida degli escursionisti locali. All’uscita, l’acqua che sgorga dalla Grotta Donini e si riversa nelle piscine naturali de Sa Juntura ha completato l’esperienza con un’immersione nei fenomeni carsici del territorio.

Dalle alture, lo sguardo si è spinto fino al Supramonte di Orgosolo, con le cime di Sa Pruna e Cantinarvu, e i misteri nascosti nella vegetazione, come il Nuraghe Mereu. Tra i momenti più toccanti, la visita al gigantesco tasso di Campos Bargios e alla tomba dei giganti di Campu Sa Carcara, che ha stimolato domande e riflessioni sulle civiltà nuragiche.

Il gemellaggio tra CAI Parma e CAI Ogliastra continua a crescere, così come la Rete Escursionistica della Sardegna, che si consolida grazie ai progetti condivisi da Forestas e CAI.

“La rete dei sentieri in Sardegna – afferma Matteo Marteddu – è già un formidabile attrattore ambientale, frutto di scienza e del lavoro congiunto di Forestas e volontari CAI. Sarebbe auspicabile che anche il presidente di Confesercenti Sardegna mostrasse più sobrietà nelle dichiarazioni pubbliche sulla sentieristica, e più attenzione nello studio di quanto si sta realizzando nella nostra Regione, anche in confronto al Trentino che egli cita come modello”.