Il CAI reggiano impegnato nella manutenzione sentieri nel Parco Nazion ...

C.A.I. SEZ. REGGIO EMILIA

Tre giorni di lavoro intenso, suddiviso tra boschi, crinali e sentieri tra i più belli del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano. Dal 5 al 7 giugno, 28 volontari della Sezione CAI di Reggio Emilia sono stati impegnati in una vasta operazione di manutenzione dei sentieri, con base al Rifugio Cesare Battisti a Lama Lite.

L’attività ha interessato un’ampia area tra Pian Vallese, Civago, Passo delle Forbici, Abetina Reale, Monte Prado, Bargetana, Passo di Pradarena e Presa Alta, coinvolgendo anche i soci delle sottosezioni di Scandiano, Novellara, Val d’Enza Geb e i “Cani Sciolti” di Cavriago.

In tre giorni sono stati percorsi e sistemati 15 sentieri, tra cui molti dei più battuti che portano ai rifugi della zona, per un totale di 102 km. I lavori hanno previsto la rimozione di tronchi e rami, la rinfrescatura o risistemazione della segnaletica bianco-rossa, il posizionamento di nuovi pali e frecce segnaletiche.

«L’idea di concentrare in tre giorni la manutenzione di tanti sentieri, arrivando da diversi punti di partenza al Rifugio Battisti, sembrava azzardata – spiega Elio Pelli, responsabile della Commissione Sentieri del CAI – ma grazie a un gruppo di volontari eccezionale abbiamo portato a termine tutto il programma predisposto. Sono state giornate faticose, ma il coordinamento tra Sezione e Sottosezioni ha funzionato benissimo. Con noi c’era anche Mario Soncini, il “veterano” dei manutentori. Un grazie speciale ai gestori del Battisti, che ci hanno accolti e rifocillati, nonostante il rifugio fosse chiuso».

Durante i lavori, i volontari hanno anche incrociato il gruppo escursionistico della Sottosezione di Scandiano, impegnato nella “staffetta” verso Portovenere dedicata agli scienziati Spallanzani e Vallisneri.

«Anche queste tre giornate – sottolinea il neopresidente del CAI Reggiano Alberto Fangareggi – confermano il nostro impegno costante per la rete sentieristica dell’Appennino, ma anche per uno sviluppo sostenibile della montagna reggiana e del Parco Nazionale. Strategico in tutto questo è il Rifugio Cesare Battisti, crocevia ideale per le escursioni lungo il crinale».