Il nuovo direttivo della Sat

SOCIETA' ALPINISTI TRIDENTINI
Da sx: Giacomelli, Ferrari e Fedrizzi © Sat

Passaggio di testimone in Sat. Il Consiglio Centrale riunitosi nella sua prima seduta, lunedì 6 maggio, ha eletto alla guida del sodalizio Cristian Ferrari; vicepresidenti Cinzia Fedrizzi e Riccardo Giacomelli. Confermato segretario, Carlo Ancona; membri di giunta Franco Tessadri, Alessandro Rossi, Massimiliano Corradini. Oggi si è tenuta la presentazione del nuovo direttivo presso la Casa della Sat, in via Manci a Trento.

«Nel periodo che ha preceduto le nomine – ha detto il presidente della Sat, Cristian Ferrari - abbiamo avuto la possibilità di confrontarci con i colleghi consiglieri, con i presidenti di sezione, con i soci e abbiamo percepito come questo mondo alla fine abbia una base molto solida e sana. Riuscire a superare i 150 anni, con la voglia di crescere, di confrontarsi e di mettere sul tavolo anche idee forti e diverse dimostra come ci sia tanta vitalità in questa Associazione. Ed è per questo che abbiamo deciso, con spirito di servizio e volontariato, di assumerci la responsabilità di mettere a disposizione tutto il possibile per la Sat. Abbiamo il compito fa conoscere e promuovere il valore aggiunto delle attività della Sat che viene restituito alla società civile come è ben evidenziato nel nostro bilancio sociale. Le attività del Sodalizio sono tantissime e siamo quasi ancora pochi per riuscire a coprirle tutte, il nostro obiettivo è quello di garantire la sostenibilità economica ed ambientale di tutte le nostre attività, siano esse la Sede Centrale, le Sezioni, i nostri rifugi, i sentieri, le nostre scuole di alpinismo e i gruppi giovanili. Crediamo sia importante tenere e rinnovare sinergie con gli altri attori che operano nel mondo della montagna; con coloro che in montagna avvicinano le persone, come le Guide alpine e gli accompagnatori; coloro che in montagna soccorrono escursionisti e alpinisti, come il Soccorso Alpino Trentino; coloro che curano le montagne dei trentini, come la Provincia Autonoma e tutti i suoi servizi, con cui la Sat già fortemente collabora; con chi promuove la frequentazione della montagna; con gli Ordini Professionali con cui abbiamo iniziato recentemente a collaborare per i lavori sui rifugi.  Con tutti vanno trovati e condivisi obiettivi e limiti per portare avanti uno sviluppo armonico di questo ambiente che non è nostro e che dobbiamo cercare di lasciare ‘un po’ meglio di come lo abbiamo trovato’. Per la Sat è importante il rapporto con il mondo della cultura e dell’istruzione trentina, con l’Università così ricca di tanti giovani che frequentano la montagna e che ha le competenze per aiutarci a portare avanti progetti; ricordo con piacere il lavoro condiviso gli altri Istituti di Cultura e Ricerca, i Musei, i Parchi, le altre Associazioni. Ricordo con piacere che la nostra è e vuole essere un’associazione inclusiva».

Un pensiero e un ringraziamento sono stati rivolti a chi lo ha preceduto:

«Ringrazio – ha proseguito Ferrari - in primis la presidente Anna Facchini e le vicepresidenti Iole Manica ed Elena Guella. Dopo una presidenza al femminile, la Sat ancora una volta dimostra di sapersi rinnovare. La Sat ha una presidenza tra le più giovani del Sodalizio».

Cristian Ferrari, 45 anni, 33esimo presidente Sat, raccoglie il testimone da Anna Facchini diventata presidente a 61 anni come Ettore Scottoni e Dante Ongari. Tornando indietro agli ultimi 18 anni, prima di Facchini sono stati presidenti Sat: Claudio Bassetti (59 anni), Franco Giacomoni (55 anni). Tra i presidenti più anziani di Sat ricordiamo: Quirino Bezzi, diventato presidente a 71 anni; Elio Caola (70 anni); Giulio Dolzani (68 anni); Luigi Zobele (67 anni).
I presidenti più giovani sono stati: Antonio Tambosi (31 anni); Emanuele Malfatti (32 anni); Guido Larcher (35 anni); Vittorio de Riccabona (36 anni), Pietro Pedrotti (37 anni).
Nel gruppo degli over 40 precedono Cristian Ferrari: Giambattista Tambosi (41 anni); Carlo Candelpergher (43 anni); Vittorio Stenico (44 anni); Mario Agostini (44 anni). Stessa età del neo presidente per Vincenzo de Lutti (45 anni).
E ancora gli under 45 sono stati: Lamberto Cesarini Sforza (46 anni); Giulio Apollonio (46 anni); Vittorio Emanuele Fabbro (48 anni); Silvio Dorigoni (50 anni). Gli over 50: Giuseppe Stefanelli (51 anni); Renzo Graffer (55 anni); Giovanni Pedrotti (58 anni).
Senza dimenticare Prospero Marchetti (il 1° presidente Sat) a 50 anni, così come Guido Marini (il presidente del Centenario Sat nel 1972).

Ferrari, ingegnere ambientale, già presidente della Commissione Glaciologica Sat dal 2020, è rappresentante della Sat nella Convenzione di studio dei Ghiacciai Trentini Sat-Pat-Muse, è membro del Cgi, Comitato glaciologico italiano. È stato presidente della Commissione Tuela ambiente montano Sat e ha rappresentato il Sodalizio nella Cabina di Regia provinciale delle Aree Protette e Ghiacciai.

Ad intervenire anche Cinzia Fedrizzi e Riccardo Giacomelli. Cinzia Fedrizzi, già membro dell’organo di controllo della Sat, fa parte della sezione della Sosat, ha lavorato fino al 2022 presso il Mediocredito Trentino Alto Adige come analista di operazioni finanziamento e di interventi di finanza straordinaria. 

«A livello interno, la Sat deve continuare a tenere l’attenzione sul mutato rapporto con le sezioni, che, a seguito dell’entrata in vigore della normativa sul terzo settore, hanno modificato il proprio profilo giuridico. Ritengo fondamentale mantenere l’unitarietà dell’associazione che rappresenta un valore intrinseco e irrinunciabile. È nostra intenzione sostenere l’attività delle sezioni e supportarle negli adempimenti burocratici facendo periodicamente un’attività di ascolto e organizzando incontri sul territorio».

Riccardo Giacomelli, già presidente della sezione di Caldonazzo, architetto, 35 anni di età e 35 anni di iscrizione alla Sat. 

«Sono stato il più giovane dei candidati al Consiglio Centrale. Il mio impegno sarà quello di dare voce ai giovani frequentatori della montagna per renderli partecipi e coinvolgerli nelle attività della Sat. Abbiamo bisogno anche del loro contributo per rinnovarci. Provengo dal mondo dell’arrampicata sportiva e mi sono sempre occupato di sentieri e rifugi fino a ricoprire la carica di presidente della Struttura operativa rifugi e opere alpine del Cai. Abbiamo bisogno di prospettive per una montagna non solo sostenibile ma possibile, il che significa perseguire un equilibrato approccio per praticare nuovi alpinismi, per intervenire sul nostro patrimonio di rifugi e bivacchi, e dare importanza al mantenimento della rete sentieristica in relazione degli effetti anche dei cambiamenti climatici».

 

La nuova Giunta e il nuovo Consiglio centrale verranno convocati nuovamente nelle prossime settimane per entrare nel vivo del lavoro che li vedrà impegnati per i prossimi tre anni.