La "montagna che unisce" a Punta Lamarmora

SARDEGNA


La primavera del Cai sulla vetta di Sardegna. Si raccolgono le comunità della montagna in cima a punta Lamarmora domenica 12 maggio. “Montagna che unisce” titolo e tema della giornata. Voluta e promossa dal dirigente storico del Cai il fonnese Peppino Cicalò, e’ diventata un appuntamento che vivacizza gli scoscesi costoni del Gennargentu.

 A guidare le comitive soci del Cai Nuoro, il presidente della Sezione Tonino Ladu e Matteo Marteddu, Presidente del Cai Sardegna. Dai comuni di Fonni, Desulo, Arzana e Villagrande presenza massiccia di amministratori locali e di frequentatori della montagna. L’Ogliastra protagonista con il presidente della sezione gemmata Cai , Nicola Secchi e presenze diffuse dai diversi comuni anche della piana. 

Percorsi impegnativi e ricchi di storia. Da Desulo lungo il sentiero l’informe ammasso di pietre, rudere facente ormai parte dell aspro paesaggi, del vecchio rifugio Lamarmora. Ai primi del 900 una raccolta di fondi, promossa da docenti universitari di Sassari e Cagliari, aveva consentito la costruzione del rifugio in stile neoclassico.

Tutti i comuni parteciparono, anche i più lontani e magari sulla costa. Intemperie e incurie ne hanno dopo poco tempo, decretato la fine. Eppure per gli escursionisti Lamarmora ha lasciato il segno. Alle centinaia di camminatori, Fonni offre il sentiero dedicato al Beato Frassati. Sulle cui orme già prima si mosse Quintino Sella, fondatore del Cai e oggi percorso indicato come parte del Sentiero Italia Cai. In tanti affronteranno le ripide salite dalle comunità ogliastrine. Leggendo le storie delle antichità sarde. Come il villaggio nuragico di Ruinas, territorio di Arzana, collocato nel punto più alto dell’Isola e che farà da base per chi dovrà arrampicarsi su Punta Florisa. E’ dalle parti di Villagrande che i protagonisti della “Montagna che unisce” incontrano fatica e sudore. I costoni di Bacu Seardu, verdi di primavera, dai colori della Rosa ‘e monte e dai profumi intensi dell’ armidda, misurano la capacità di reggere i quasi mille metri di dislivello. Si ritroveranno la mattina del 12, alle 7.30 nel cavalcavia di Pira Onni per avviare la risalita, incontrando
ruscelli e aziende sino al valico di Arcu Gennargentu. Ultima pietraia prima della croce in bronzo che domina vallate e paesi da est a ovest.

Voluta dal parroco di Villanova Don Vinante, anima delle comunità dove ha vissuto, legato alle Dolomiti e al Gennargentu. Ai piedi del bronzo sindaci e dirigenti Cai faranno il punto sullo stato della sentieristica in Ogliastra e lungo le pendici tra punta Lamarmora, Bruncu Spina e Perda Liana.