Estate 2024, una cappa di fumo oscura il sole a ovest di Orotelli. Apocalisse su 450 ettari di terra. Dalle vecchie cave di Monte Nieddu, in una giornata di forte maestrale, qualcuno ha alimentato fiamme e cenere che si abbattono su macchia di mirto e lentischi, lecci, olivi e olivastri. Denudano rocciai di granito, ne anneriscono simboli identitari come il “Fungo” e “Su Thurpu". Pascoli cancellati, greggi di pecore arse vive, aziende collassate, frantumate storie antiche di contadini e pastori. Sentieri con tabelle e segnaletica, sui quali Comune e soci CAI hanno scommesso e pronti per l’accatastamento nella Rete Escursionistica Sarda, ridotti in nero ammasso informe.
La reazione popolare c’è: CAI, Amministratori locali, libere associazioni del paese, cittadini. I soci locali del Club Alpino, Tore Podda, Luca Dettori, Giovannangelo Bosu, Matteo Marteddu, gli Amministratori, le Associazioni lanciano una call to action per il 17 Novembre prossimo alla Comunità per una maggiore consapevolezza visiva della distruzione. Guideranno, per circa otto chilometri, i camminatori su scenari spettrali.
“Non basta lo storytelling con foto e clip, dicono, occorre sporcarsi scarponi e zaini battendo quel che resta della rete di sentieri. Sui luoghi di cenere per conoscere. Occorreranno trent’anni per rivedere macchia, piante e graniti liberi. Se ne va una intera generazione”. Proposta fatta propria dalla amministrazione comunale e dal Sindaco Toni Bosu che ritiene la giornata di grande impatto di consapevolezza civica e parteciperà in prima persona a guidare gli escursionisti.
Dalla chiesetta campestre di Sinne, sotto il nuraghe Cucculichima, alle rocce di Pulichitta, Su Thurpu, Su Ferularzu, Su Pettarzu, Erilotta con l’unico olivastro plurisecolare rimasto integro nella desertificazione generale, sino a “Sa Coveccada”, “Fungo di pietra” con i segni della furia del fuoco. Partecipa l’Associazione “Su Golostiu” di Bitti e danno sostegno e partecipano dal CAI Nuoro, col presidente Tonino Ladu: “Ci saremo per allargare la consapevolezza di come il fuoco distruttivo nelle nostre campagne ributta indietro la Sardegna di decenni. Non ci stiamo all’inerzia di chi guarda e passa oltre”, il CAI Sardegna, il Presidente regionale Pierfrancesco Boy: “Solo dolore nel vedere e con la cenere sulle narici. Ci vorranno decenni perché la natura si rigeneri e le genti locali ridiventino protagonisti del loro destino. Il Cai è sul campo con garanzia e certezza del proprio impegno”.
Antonio Montani, Presidente generale CAI: ”Il 17 novembre saremo col pensiero tutti a Orotelli. Con Soci ed escursionisti per non ridurre in cenere l’impegno quotidiano sul fronte dell’Ambiente. Invito tutto il Cai in Sardegna a partecipare all’importante iniziativa”. “Sono i luoghi dei nostri nonni, “cantati” da Salvatore Cambosu in “Una stagione a Orolai”. Sono anche i luoghi dell’oggi", conclude Matteo Marteddu. “Aziende, fatica, lavoro. Non li lasciamo morire sotto la cenere. In questa giornata li facciamo respirare e rinascere. Su qualche pietra annerita imprimiamo un patto subito con il Comune e col paese per rigenerarli. Novembre, per i contadini, significava custodire della semina. Aratro e marrone. Forse i primi risvegli di speranza aggrappati a fili di verde.”