Sui monti del Marghine per estendere la rete escursionistica della Sar ...

SARDEGNA

 

Obiettivo, oltre alla consueta escursione sociale, è stato verificare sul campo la possibilità di estendere sulla catena del Marghine la rete escursionistica della Sardegna, come previsto dalla Legge Regionale 16/2017 e dai regolamenti attuativi. Un’opportunità che si lega alle iniziative delle amministrazioni comunali, in collaborazione con il CAI e l’agenzia Forestas.

L’idea è quella di creare nuovi tratti di sentiero certificati e con segnaletica universale CAI, in continuità con la rete già realizzata nel comune di Bolotana. Il “cantiere” è aperto e, come stabilisce la normativa, la sede decisionale sarà il tavolo territoriale presso Forestas.

Il gruppo di escursionisti si è ritrovato in piazza Carraghentu a Silanus per poi raggiungere la località Sas Benas (780 m). Da qui, la ripida salita di Iscala Manna ha portato fino a Punta Iameddari (1120 m), una vera finestra aperta sui paesaggi del Nord Sardegna. Attraversando il bosco di lecci, il percorso ha toccato Sa Coronarta (1087 m), tra rocce, cespugli e scorci panoramici sulla valle del Tirso, i Supramonti e le cime del Gennargentu. La discesa verso Funtana ‘e Donna e la salita finale a Punta Siddò hanno completato l’anello prima del rientro a Sas Benas.

Il tracciato non è attualmente certificato RES né dotato di segnaletica CAI. Saranno i dirigenti della sezione nuorese, insieme ai soci locali, a valutare la possibilità di includere quest’area nella Rete Escursionistica di Sardegna, coinvolgendo il Comune e Forestas per la progettazione successiva.

“Questa iniziativa – spiega Matteo Marteddu, del direttivo regionale CAI – si inserisce perfettamente nel quadro della nuova legge sulla Montagna, approvata in seconda e definitiva lettura, dopo trent’anni, nei giorni scorsi dal Senato. Una legge che apre nuove prospettive anche per la montagna sarda nei prossimi decenni. Piccoli comuni, sentieri e rifugi, terreni abbandonati, boschi, spopolamento, escursionismo e professioni: non lasciamo che decida tutto Roma. Abbiamo le carte in regola per battere un colpo nella fase dei decreti attuativi. Cioè, queste settimane.”