Il nuovo tracciato del sentiero Silone

Situato a Pescina (in provincia de L'Aquila), il percorso non abbandona mai il lato sinistro orografico del fiume Giovenco
Dopo tre anni dall'inaugurazione sono state apportate alcune modifiche al Sentiero Silone, dedicato al grande scrittore di Pescina (località di partenza e arrivo dell'anello), protagonista della politica internazionale del primo novecento, e costruito congiungendo i reali punti da lui descritti nelle sue opere. «In particolare sono stati eliminati alcuni attraversamenti di terreni privati, causa di potenziali incomprensioni, ed è stato annullato il brevissimo tratto del percorso posto sul ciglio della strada provinciale per Pescasseroli», spiega il Reggente della Sottosezione Cai Valle del Giovenco – Pescina Roberto Ranalli. «In questo modo il percorso non abbandona mai il lato sinistro orografico del fiume Giovenco, eliminando il passaggio sulla passerella in legno appositamente creata dal Gruppo Alpini Pescina e purtroppo distrutta dalla piena del Giovenco il 30 ottobre 2018».

I luoghi della vita dello scrittore

Come scrive Ranalli, il nuovo percorso offre notevoli spunti di interesse. Dopo il tratto urbano che attraversa l’antico centro storico della cittadina, si affianca al fiume per poi inerpicarsi sul ripido fianco della valle fluviale nel suo tratto più selvaggio e incassato, offrendo un panorama sorprendente sul laghetto formato dal fiume poco prima dell’imbocco del paese. La parte sinistra del fiume risulta più misteriosa e selvaggia dell’altra, dove si trovava il vecchio percorso, con una ricchissima vegetazione fluviale che si fonde senza soluzione di continuità con la foresta di querce e pini neri che ricopre il ripido lato sinistro della Valle del Giovenco. In questo nuovo percorso si possono ammirare i resti della storica centrale elettrica descritta da Silone nel romanzo Il Segreto di Luca e che fu progettata da uno dei suoi zii, Camillo Tranquilli. La centrale fu distrutta dall’esercito tedesco in ritirata nel 1944 e fu parzialmente rimessa in funzione fino al suo abbandono nel 1955. Esistono attualmente alcuni progetti tesi al suo recupero a scopo museale. Dopo circa 1 km i due tracciati tornano a riunirsi, e si torna sul percorso originario che porta, attraverso la Selva descritta nel romanzo Una manciata di more fino alla sommità della Contrada dei Serpari, descritta da Ignazio Silone nel suo capolavoro Fontamara. Da questo punto, lungo la cresta, si rientra in paese per concludere il percorso passando davanti alla tomba dove riposano i resti di Ignazio Silone, nato a Pescina ed il cui vero nome era Secondino Tranquilli. «Questo sentiero viene percorso da un numero sempre crescente di camminatori ed escursionisti, sia per le sue caratteristiche quasi uniche (partenza dal centro storico, percorso per metà in una valle fluviale appenninica pressochè intatta, salita ripidissima fino a 100 metri circa e discesa in paese attraverso le rovine di insediamenti risalenti all’età del bronzo) sia per il fatto di essere legato allo scrittore pescinese, non solo dal nome ma dai luoghi che percorre, descritti in molte sue opere», conclude Ranalli.