Attività turistico-ricettive della montagna invernale, il Cai ribadisce la necessità di uscire dalla monocultura dello sci alpino

Il Presidente generale Vincenzo Torti, intervenuto ieri sera al programma di Rai Radio 2 Caterpillar, ha ricordato la ferma contrarietà alla realizzazione di nuovi impianti di risalita e all'ampliamento di quelli esistenti, oltre ad auspicare di puntare su nuove forme di frequentazione in vista di una vera transizione ecologica. Tutte valutazioni esposte nel pomeriggio nelle audizioni tenute alla Camera dei Deputati
La Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, in merito all'indagine conoscitiva sulle proposte per la ripresa economica delle attività turistico-ricettive della montagna invernale, ha svolto ieri le audizioni in videoconferenza dei rappresentanti di diverse istituzioni e associazioni, tra cui il Club alpino italiano. Le valutazioni del Cai sono state esposte dal componente del Comitato direttivo centrale Gian Paolo Boscariol e le stesse sono state ribadite, in serata, dal Presidente generale Vincenzo Torti in un'intervista rilasciata al programma di Rai Radio 2 Caterpillar.

Non c'è ragione di nuove costruzioni o ampliamenti

«Noi oggi abbiamo illustrato alla Camera le ragioni per le quali riteniamo che la montagna non abbia bisogno né di nuovi impianti di risalita né dell'ampliamento di quelli esistenti. Certamente è doverosa una corretta gestione e manutenzione in efficacia di quelli che già esistono, ma non c'è più ragione di nuove costruzioni o ampliamenti quando in Italia ci sono più di cento impianti dismessi e lasciati al totale abbandono. Del resto questo tipo di progetti è già stato ampiamente contestato in Paesi come Austria, Svizzera, Germania e Francia e anche noi abbiamo assunto una posizione precisa».
ciaspole appennino reggiano
Con le ciaspole sull'Appennino Reggiano © Cai Reggio Emilia (foto di Giuseppe Cavalchi)

Una vera transizione ecologica

Torti invita ad «aprire la montagna ad altre forme di turismo e di sport invernali. Abbiamo visto il grande successo delle ciaspole, abbiamo lo scialpinismo che è una “signora attività”, abbiamo la nuova normativa per dare sicurezza anche nelle attività fuoripista. Vediamo di puntare davvero a una transizione ecologica intelligente, investendo dove ha senso». Il Presidente generale del Cai ha inoltre ricordato che dare vita a un nuovo impianto di risalita significa «sbancare intere vallate, costruire infrastrutture e parcheggi. Tutto ciò a fronte di un mercato dello sci che non cresce da dieci anni. A causa dei cambiamenti climatici e dell'assenza di neve, in questi giorni siamo arrivati anche all'assurdo dell'elisnow, ovvero lo spostamento della neve da dove c'è a dove non c'è. Questo perché sempre più spesso non si riesce neanche a produrre quella artificiale, a causa delle temperature troppo alte». Non solo sci, Torti ha sottolineato come alla Camera il Cai si sia esposto anche sul tema dei parchi eolici. «Uno in particolare riguarda l'Appennino tosco-emiliano e prevede sbancamenti e tonnellate di cemento per poter posizionare 6 km di pali eolici, in cambio di una produzione di energia elettrica risibile». Il Presidente ha infine concluso l'intervento radiofonico auspicando che «la Camera dei Deputati ci riservi attenzione, che del resto non è mai mancata nelle audizioni precedenti, e speriamo che la nuova legge sulla montagna, attualmente in via di gestazione, recepisca questo tipo di sensibilità».