Avigliana, inaugurato un nuovo sito di arrampicata

Sul monolito del “Roc ‘d Pera Piana”, alto 11 metri, sono state attrezzate 19 nuove vie per valorizzare ulteriormente il territorio aviglianese, grazie all'impegno del Comune e del Cai locale
Un nuovo sito di arrampicata sulle pareti del monolito del “Roc ‘d Pera Piana” è stato inaugurato sabato scorso ad Avigliana. Alto circa 11 metri e costituito da prasinite, è in realtà una piccola parte di quanto rimane di un unico grande affioramento roccioso, ora frammentato, situato fra il Roc ‘d Pera Piana, il Roc Tiberio e il versante opposto a ovest.

19 vie grazie all'impegno del Comune e del Cai locale

Sono 19 le nuove vie a essere state attrezzate sul monolito, grazie all'impegno del Comune di Avigliana, che ha finanziato l’intero progetto, autorizzato dall’Ente di Gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie. Per realizzare il nuovo sito, che intende valorizzare ulteriormente il territorio aviglianese, è stato costituito un gruppo di lavoro con gli Ecovolontari e le Sezioni locali del Cai.
«In passato la zona è stata sfruttata come cava e ne rimangono segni evidenti: il taglio netto di alcune parti della roccia, i macigni sparsi per il pendio, i fori dei barra-mine per inserire l’esplosivo, il pietrame a terra (smarino), il terreno piano adibito alla preparazione del materiale per il trasporto, la vicinanza alle strade di accesso, i casotti per il deposito del materiale esplosivo in zona protetta e lontani dal sito», spiega Vittorio Pane, socio del Cai Giaveno. «I monoliti (come questo in oggetto) da sempre suscitano emozione per la loro elegante bellezza, per la forma slanciata e per le lisce pareti, alcune particolarmente adatte all’arrampicata sportiva. Si differenziano dai massi erratici, più adatti alla pratica del “sassismo o boulder", che sono frammenti di roccia, anche di notevoli dimensioni, trasportati dal ghiacciaio verso valle».
Allestimento sito arrampicata avigliana
I lavori di allestimento delle vie © Andrea Remoto

Un po' di storia

Lodovico Marchisio del Cai Avigliana spiega come negli anni ‘60 del secolo scorso alcuni giovani alpinisti locali battezzarono il monolito “Cit Cervin” (Piccolo Cervino), per la sua somiglianza al colosso delle nostre Alpi. Ancora oggi da parecchi è così conosciuto. Fu però Gian Carlo Grassi il primo a valorizzare il Roc ‘d Pera Piana. Ed è proprio nella ricorrenza dei 30 anni dalla sua tragica scomparsa, a soli 44 anni, che si è voluto ridare vita ad uno dei luoghi dove lui più amava arrampicare. Gian Carlo Grassi (14 ottobre 1946 – 1 aprile 1991), originario di Condove in Val di Susa, guida alpina e alpinista di fama internazionale, negli anni ‘80 è stato uno dei principali promotori del “sassismo”. Nel 1982 ha pubblicato la guida Sassismo Spazio per la fantasia, dove si legge:
«A me resta il ricordo di giornate ricche di attività: quattro inverni passati a cercare massi erratici nei boschi di Avigliana, utilizzando una cartina trovata su un vecchio libro, come pirati alla ricerca di tesori sepolti. Eppure ho capito, l’avventura era totale e completa. Certo giocavamo, ma per noi ogni masso scoperto era un universo intero, un cielo di stelle da esplorare, un deserto da conoscere».