Cai Sardegna, un'escursione a base di montagnaterapia

Protagonisti il Cai Sardegna, Cai Nuoro e l’Istituto Comunità per la cura delle disabilità mentali Santa Caterina di Ghilarza.
Pubblichiamo l'articolo del presidente del gruppo regionale Matteo Marteddu, che racconta la prima esperienza di montagnaterapia del Cai Sardegna Coincide con l’ultimo sabato di Marzo e ancora settimane di chiusura. Ma il Club alpino italiano non si ferma. Ben consapevoli del primato del diritto alla salvaguardia della salute.  Forse per questo che qualche giorno fa è partita la prima esperienza di Montagnaterapia. Protagonista il CAI Sardegna, Cai Nuoro e l’Istituto Comunità per la cura delle disabilità mentali Santa Caterina di Ghilarza. Doveva saltare tutto, ma i ragazzi e le operatrici di Ghilarza non si sono arresi. Montagna, boschi e salute, connubio che non prevede chiusure di questi tempi. Si sono dati di buon mattino appuntamento a Olzai. Mascherina e distanziamento. I ragazzi sorpresi dai profumi di primavera. Portati a valle dal Rio Bisine, lungo S’Arzinamentu e provenienti da Badde Sa Cheresia e Fenottia. Tutto invita a camminare, in S’Andala e Sos Buscos. Guidati da Tonino Ladu, responsabile regionale CAI per la Montagna Terapia e dai soci Cai  Maria Rita, Natalino e Lino. Inizia la salita dura. Addolcita dai boschi di lecci ai piedi di Su Cantaru e Nodu Gosolodine. Attentissime le operatrici sociosanitarie, Manuela, Sara e Carla nel seguire i ragazzi nei vari momenti di interazione tra terapie, condivisione individuale e di gruppo. Solidarietà nel sostenersi durante gli sforzi ardui delle salite, dentro la valle sacra delle acque del Mulino Vecchio. Sentieri e percorsi di contadini e pastori, di collegamento continuo e scambi di vicende antiche di storie tra il villaggio di Olzai e Ollolai. I ragazzi ascoltano con interesse, fanno domande, si coinvolgono, la terapia funziona, anche nelle forme gravi di disabilità per giovani ragazzi, in questa parte nascosta di Barbagia interna. Sgranano gli occhi di fronte alle straordinarie architetture industriali de su Mulinu Ezzu, messo in funzione dalle abili mani di Lidia. L’Acqua del torrente fa girare il mastodonte della ruota verticale, l’energia motrice smuove la grande macina in granito, i chicchi d’orzo si trasformano in soffice bianca farina. Il ruscello continua la sua corsa. Tra gorgoglii e cascate. Commozione e gratitudine nelle parole della sindaca di Olzai Maddalena Agus. Non è voluta mancare insieme ai suoi collaboratori, Manuela e Marcello. Ringrazia i protagonisti della giornata particolare che con il Cai hanno scelto i paesaggi di Olzai per guardare oltre, in un momento non facile, per nessuno.