CAI Eagle Team sulla via dell'Amicizia alla Petites Jorasses

La via di Bonatti e Mazeaud è stata ripetuta da Marco Cocito e Alessandro Baù (tutor) durante la settimana di arrampicata che il gruppo CAI Eagle Team ha trascorso al Monte Bianco.

La Petites Jorasses (3658 m) è una poderosa e complessa vetta di notevole interesse alpinistico che sorge nel gruppo del Monte Bianco. Alcune sue vie sono fra le più belle e difficili arrampicate della zona. 

La vetta venne conquistata il 28 settembre 1876 da Albert Guyard con Henry Dévouassoud e Auguste Cupelin.

Petites Jorasses/Via dell'Amicizia (Bonatti/Mazeaud) - Alessandro Baù in arrampicata
Petites Jorasses/Via dell'Amicizia (Bonatti/Mazeaud) - Alessandro Baù in arrampicata © Marco Cocito

Fabrizio Calebasso e Matteo Pasquetto nella loro guida Monte Bianco (Versante sud, 2020) descrivono così la Petites Joresses:

Anche se porta un diminutivo nel suo nome, questo non nega l’indubbia importanza e bellezza di queste pareti. Qui si sviluppano alcune fra le più belle vie del massiccio. Offre una scalata completa: da estreme placche di aderenza a passaggi atletici e sostenuti, passando da diedri e sistemi granitici di indubbia complessità. Il tutto immerso in un contesto dove l’alpe e l’ambiente temprano il carattere degli alpinisti che si avventurano su queste magnifiche pareti.
Walter Bonatti e Pierre Mazeaud il 10 e 11 luglio 1962 tracciarono un impegnativo itinerario sulla parete est de la Petites Jorasses. Questa via, di grande impegno tecnico e simbolico, rappresenta una delle più importanti ascensioni alpinistiche di quel periodo.

Petites Jorasses/Via dell'Amicizia (Bonatti/Mazeaud) - Marco Cocito in arrampicata
Petites Jorasses/Via dell'Amicizia (Bonatti/Mazeaud) - Marco Cocito in arrampicata © Alessandro Baù

L’itinerario si snoda su una linea estremamente esigente con difficoltà tecniche rilevanti, che richiedono abilità tecnica e un costante confronto con l’alta montagna.

Pierre Mazeaud nel suo libro La montagna è una parte di me (Tamari, 1967) descrive dettagliatamente le fasi dell’ascensione e in chiusura scrive:

Abbiamo chiamato quell’itinerario “Via dell’amicizia”. Non vi è nome più bello. E noi l’avevamo dedicato ai nostri amici, morti un anno prima. Mentre scalavamo, ci era parso talvolta di vederli al nostro fianco…

Petites Jorasses/Via dell'Amicizia (Bonatti/Mazeaud) - Marco Cocito in arrampicata
Petites Jorasses/Via dell'Amicizia (Bonatti/Mazeaud) - Marco Cocito in arrampicata © Alessandro Baù

Il nome Via dell'Amicizia fu scelto dagli apritori come tributo ai compagni di cordata scomparsi tragicamente un anno prima durante l'apertura di una nuova via sul Pilone Centrale del Freney. L'impresa, drammaticamente segnata da una tempesta e dalla morte di quattro alpinisti, lasciò un segno profondo in Bonatti e Mazeaud, che vollero dedicare questa nuova scalata alla memoria degli amici perduti.

La via di Bonatti e Mazeaud è stata ripetuta da Marco Cocito e Alessandro Baù (tutor) durante la settimana di arrampicata che il gruppo CAI Eagle Team ha trascorso al Monte Bianco.
 

Marco Cocito e Alessandro Baù
Marco Cocito e Alessandro Baù © Marco Cocito