Colliard e Ousland alla fine della traversata © Facebook Vincent ColliardSolo poche settimane fa avevamo raccontato dell'increbili avventura dell'esploratore polare francese Vincent Colliard. precipitato in un crepaccio durante la traversata dell'Isola di Ellesmere che stava portando avanti con il norvegese Børge Ousland. Uscito illeso dalla caduta, anche se traumatizzato, aveva deciso di proseguire la traversata.
Oggi, raccontiamo del successo dei due, che hanno completato la prima traversata nord-sud senza supporto dell'isola di Ellesmere, una delle terre più remote dell'artico canadese.
Dopo 49 giorni di viaggio e oltre 1100 chilometri sci ai piedi tra ghiacciai, fiordi e canyon, i due esploratori hanno raggiunto il King Edward Point, l’estremità meridionale dell’isola, il 13 giugno. Due giorni dopo, sono arrivati al villaggio Inuit di Grise Fiord, segnando la fine ufficiale della spedizione.
La traversata
La spedizione è partita il 27 aprile da Ward Hunt Island, ai margini settentrionali di Ellesmere. Da lì, i due hanno raggiunto Cape Columbia, il punto più a nord dell’isola e dell’intero continente nordamericano. Caricati con slitte da 130 kg, senza alcun rifornimento esterno o supporto logistico, hanno affrontato un percorso difficile: profondi canyon, cupole glaciali, passaggi impervi e condizioni meteo spesso ostili.
Tra i tanti eventi che hanno vissuto, nelle prime giornate, vicino a Cape Columbia, un orso polare si è avvicinato a soli 12 metri dal campo base. Per allontanarlo è stato necessario utilizzare un razzo di segnalazione. Ma il momento più critico è arrivato il 26 giorno, quando Colliard è precipitato in un crepaccio mentre scendevano dall’Agassiz Ice Cap. Uscito indenne, ha poi riconosciuto che “stanchezza e un eccesso di fiducia” avevano giocato un ruolo nell’incidente.
Prima di questa erano state compiute altre traversate dell'isola di Ellesmere (nel 1990 e nel 1992), ma tutte avevano previsto rifornimenti lungo il percorso. L’impresa di Ousland e Colliard è la prima a essere completata in totale autonomia, senza alcun aiuto esterno.
Il progetto Ice Legacy
La traversata rientra nel più ampio progetto Ice Legacy. L'obiettivo è attraversare le 20 più grandi calotte glaciali del Pianeta in 10 anni, documentando gli effetti del cambiamento climatico e sensibilizzando l'opinione pubblica sulla rapida scomparsa dei ghiacci. Fino a oggi, con quest'ultima traversata, il duo ha completato 10 traversate.